Longo: ‘Una sentenza così la impugno tutta la vita’. Ghedini: ‘Merita assoluzione piena’. Deposito delle motivazioni tra 3 mesi. Mills: ‘Contento per Berlusconi, è innocente’. Bersani: ‘Se Berlusconi cerca assoluzione rinunci a prescrizione’. Di Pietro: ‘L’ha scampata’. Alfano: ‘Finito folle tentativo di taroccare calcolo dei tempi’. Gasparri lancia crociata: via magistrati che negano evidenza del diritto. Pioggia di tweet, la prescrizione infiamma la Rete. Dal New York Times ai tweet russi la notizia fa il giro del mondo. La vicenda riguardava una presunta tangente di 600mila dollari. Il Cavaliere: ‘Ecco perché devo essere assolto’.
Il Tribunale ha messo la parola fine ad un caso giudiziario che durava da dieci anni ma la sentenza non piace a nessuno. Non piace alla difesa che a lungo ha chiesto per l’ex premier l’assoluzione nel merito, per non aver commesso il fatto o perché il fatto non sussiste, e non piace alla Procura che chiedeva una condanna a 5 anni affermando che il reato si sarebbe prescritto solo a fine maggio o, al massimo, entro la metà di luglio.
Piaccia o non piaccia, il collegio presieduto da Francesca Vitale ha chiuso il caso dichiarando la prescrizione davanti ad una vera e propria folla di telecamere e giornalisti, con in prima fila ‘Russia 1’ e altre testate straniere, a stento trattenute dalle forze dell’ordine. Non dice nulla il pm Fabio De Pasquale, visibilmente contrariato dal dispositivo. Non è escluso che il magistrato ricorrerà in appello.
Un verdetto di prescrizione significa che i giudici non hanno ravvisato elementi per poter pronunciare una sentenza di assoluzione ed è come se affermassero che Berlusconi effettivamente ha corrotto David Mills, ma ormai è passato troppo tempo per giudicarlo. Quella del Tribunale, però, era la soluzione più attesa. Qualche segnale che il collegio avesse ormai raggiunto una decisione lo si è avuto anche in mattinata quando, nel corso dell’arringa dell’avvocato Piero Longo, il giudice Vitale aveva sospeso una ventina di minuti i ‘lavori’ "perché il bar al sabato chiude alle 12".
Anche i tempi annunciati per la fine della camera di consiglio dai giudici sono stati indicativi: ‘solo’ due ore e mezza. Quali siano i motivi che hanno spinto i tre giudici a scegliere la strada della prescrizione li si conosceranno solo tra tre mesi.
‘Troppo tempo’, riflette più di un interlocutore in Procura: con un deposito più celere, è il ragionamento, il pm avrebbe potuto sperare in un sicuro ricorso in appello posto che per l’accusa, appunto, la prescrizione scatta tra fine maggio e metà luglio. Ma se le motivazioni, necessarie per proporre appello, non saranno depositate che al 25 maggio, ogni previsione di secondo giudizio viene meno.
Non va meglio per la difesa. "Una sentenza così la impugno tutta la vita" ha detto a bassa voce, scuro in volto, l’avvocato Piero Longo prima di lasciare l’aula della Corte d’Assise da un’uscita laterale per evitare la ‘folla’ dei media. Ma ‘visto che siamo a Milano e l’imputato è Berlusconi, la prescrizione può essere vista come una grande vittoria – ha aggiunto a SkyTg24 – Gli avversari politici e quelli ideologici feroci sosterranno, come già hanno fatto, che questo è un fallimento della giustizia. Se sono scontenti loro, io non posso essere che contento’.
La difesa di Berlusconi ricorrerà in appello, ha dichiarato Niccolò Ghedini che, lontano dall’aula, ha affermato di avere "l’auspicio di un’assoluzione piena perché Berlusconi se la merita". Rispondendo alle domande dei giornalisti Ghedini ha reso noto di avere sentito telefonicamente Berlusconi il quale "ha preso atto della sentenza, ma non ha detto nulla. Ci parleremo dopo". A chi gli chiedeva se era soddisfatto del verdetto il legale ha risposto che "soddisfatto è una parola grossa. Noi volevamo l’assoluzione piena perché il fatto non sussiste o per non avere commesso il fatto e credo che ci fossero tutte le ragioni per arrivare ad un verdetto così’. La prescrizione ‘è un primo risultato e non da poco’ ha poi detto a SkyTg24, adesso i legali aspetteranno le motivazioni della sentenza prima di decidere una strategia.
Prescrizione, dunque. Rarissimamente, e a Milano è forse la prima volta, una sentenza si conclude con la dichiarazione dell’intervenuta prescrizione. Del resto non avevano altra scelta: se anche avessero voluto ‘chiudere’ i lavori prima, non avrebbero potuto farlo perché erano ‘sotto’ la ricusazione presentata da Berlusconi. Ricusazione che impedisce ai Tribunali di arrivare al verdetto finale, qualunque esso sia.
LE REAZIONI – Rimpianto per non aver ottenuto l’assoluzione piena. Ma anche soddisfazione per aver messo fine a un processo basato su accuse ‘assurde’, uno dei tanti procedimenti ‘inventati’ nei suoi confronti. Berlusconi avrebbe accolto così, con chi ha avuto modo di sentirlo, la sentenza di proscioglimento per prescrizione. E non sarebbe mancata la sottolineatura della necessità di una riforma della giustizia. Insomma, resta l’amaro in bocca per la sentenza di Milano. Eppure, si fa notare in ambienti autorevoli del Pdl, ci si aspettava il peggio. Tanto che Berlusconi, in un primo momento avrebbe pensato di non presentarsi questa sera allo stadio, dove è in programma il big match Milan-Juventus. Il Cavaliere infatti, lasciata Roma in mattinata si è diretto a Villa Certosa, in Sardegna. Solo dopo che i suoi legali gli hanno comunicato la sentenza, Berlusconi avrebbe fatto rientro a Milano ‘con uno stato d’animo del tutto diverso’, spiegano fonti parlamentari del Pdl, per prendere posto regolarmente in tribuna.
David Mills ha commentato la sentenza ai microfoni di ‘A Ciascuno Il Suo’ di Radio 24. "Sono molto contento. Una condanna sarebbe stata scorretta. Ma soprattutto l’importante è che dopo 16 anni sia finito tutto" ha detto l’avvocato inglese. "La prescrizione non è il miglior risultato, ma è molto meglio di una condanna", ha aggiunto. Quanto alla storia del processo all’ex premier, Mills ha detto che "è stato sacrificato. Perché lui è assolutamente innocente. Il suo coinvolgimento è stato causato da un mio errore, e ho già più volte offerto le mie scuse".
Tantissime sono le reazioni con il Pdl che torna in trincea contro le toghe. Nel mirino del centrodestra il pm Fabio De Pasquale che ‘si è dimostrato inattendibile e non può continuare a fare il magistrato’, tuona Maurizio Gasparri. Il presidente dei senatori del Pdl lancia una ‘crociata’ per allontanare dalla magistratura quelle toghe che ‘negano l’evidenza dei diritto’. Parte all’attacco anche Angelino Alfano. ‘E’ finita la folle corsa del pm e il tentativo di taroccare il calcolo della prescrizione pur di ottenere condanna, solo morale, di Berlusconi’, incalza Alfano. Che poi auspica che ‘i giudici di appello possano esaminare più serenamente ragioni difensive, mortificate per finire processo prima di prescrizione’. Anche per Fabrizio Cicchitto ‘il ben noto De Pasquale ha cercato in ogni modo di ignorare i tempi della prescrizione che erano certi e ben precisi. E’ stata evitata la condanna di un innocente anche se in tutti questi anni Berlusconi è stato scientificamente attaccato sul piano giudiziario dai settori politicizzati della magistratura’.
Il Pd, con Donatella Ferranti, parla di ‘sconfitta per lo Stato’, mentre Pier Luigi Bersani preferisce non entrare nel merito. Però attacca i legali del Cavaliere. "Se Berlusconi cerca l’assoluzione può sempre rinunciare alla prescrizione e credo che Ghedini lo sappia", incalza il leader dem. "Le sentenze non vanno commentate – sottolinea Bersani – ma certamente tutti hanno visto come si è svolta questa vicenda. Mentre si prendeva tempo con artifici vari come il legittimo impedimento per far scorrere il tempo e impedire la sentenza, il nostro Paese stava andando verso il disastro produttivo, sociale e finanziario". E Anna Finocchiaro chiede al Pdl di ‘abbassare i toni’ nei confronti dei magistrati. "Cercare di alzare il solito polverone contro i pm nel tentativo di nascondere le vere motivazioni di una sentenza che, come tutti sapevamo, non è di assoluzione ma di altra natura – sottolinea la presidente dei senatori del Pd – mi sembra abbastanza inutile e sinceramente ipocrita e strumentale". Anche per Rosy Bindi sono ‘fuori luogo i toni da crociata contro i magistrati che hanno fatto solo il loro dovere, in un percorso a ostacoli sapientemente costruiti in questi anni con norme ad personam".
‘Ancora una volta la prescrizione salva Berlusconi dalle sue responsabilità. Resta, però, il fatto obiettivo – dice Antonio Di Pietro – che i giudici, anche in esito al dibattimento, non hanno potuto procedere all’assoluzione ‘per non aver commesso il fatto’ perché, evidentemente, il fatto l’ha commesso eccome". "Anche oggi, come altre volte, tra un rinvio e l’altro, Berlusconi è riuscito a tirarla così alla lunga da scamparla’, sottolinea il leader Idv. Sempre dall’Italia dei Valori anche il senatore Luigi Li Gotti, capogruppo in commissione Giustizia di Palazzo Madama, rimarca che ‘l’unica cosa che non può dirsi è che Berlusconi è innocente: il reato c’è ma è prescritto. Tutto qui’. ‘Se Berlusconi fosse stato non colpevole – aggiunge – il Tribunale non avrebbe potuto prescrivere ma avrebbe dovuto assolvere. Questa è la legge: articolo 129 di procedura. La conferma? I legali di Berlusconi annunciano appello’.
Per Nichi Vendola invece ‘ingiustizia è fatta’. ‘Si può dire che gli obiettivi perseguiti dalla lobby parlamentare al servizio di Berlusconi, sabotare il processo o allungarne i tempi, siano obiettivi raggiunti. Però è una pagina molto triste’, osserva il leader di Sel.
Il Terzo polo non entra nella disputa. Ancora prima del verdetto, Pier Ferdinando Casini spiegava: "Bisogna rispettare la sentenza, qualunque essa sia e rispettare la presunzione di innocenza anche di Silvio Berlusconi, come di qualsiasi altro italiano: non si può essere garantisti a intermittenza o secondo le convenienze politiche". Concetto ricalcato anche dal vicepresidente di Fli, Italo Bocchino: ‘Le sentenze vanno rispettate. Le motivazioni diranno qualcosa di più ed entreranno nel merito’.