Con l’altalena del meteo e delle temperature, è arrivata la prima grande epidemia tra i giovanissimi
NordEst – A 10 giorni circa dall’inizio delle scuole sono già 500mila i bambini colpiti e quest’anno il maggior numero è concentrato fra i piccolissimi, quelli da 0 a 3 anni, ma anche i genitori. Più di 100 virus sono responsabili del raffreddore e non è un caso che ad essere più colpiti siano i più piccini, vulnerabili perché ai primi incontri con questi patogeni”.
Nella maggioranza dei casi si tratta di forme senza febbre, “al massimo con qualche alterazione della temperatura, intorno a 37,5. Sempre nei più piccini può manifestarsi una rinofaringite, mentre nei grandi una rinite. Il raffreddore – aggiunge il pediatra – si contrae a scuola e può capitare che poi i bambini contagino i genitori. Si tratta di un disturbo che guarisce in genere entro 5 giorni, ma può accompagnarsi a inappetenza. Mai forzare il bimbo a mangiare, mentre è bene tenere le narici libere e preoccuparsi che sia ben idratato”.
Nonostante il naso colante e gli starnuti, inoltre, Farnetani invita i genitori a non tenere a casa i piccoli raffreddati: “Se non ci sono altri disturbi come la febbre devono andare a scuola, altrimenti rischiano di fare mesi e mesi di assenza. Il raffreddore si trasmette con le goccioline di saliva ma anche attraverso il contatto con le mani ‘contaminate’ dalle secrezioni di naso, bocca e occhi. Ecco perché è fondamentale lavare spesso le mani e pulire a scuola i giocattoli dei bambini ogni giorno”.