La gara ha preso il via nel primo pomeriggio e puntualmente, come nelle giornate precedenti, è arrivata la pioggia ad accompagnare gli orientisti. La staffetta, a differenza di “Sprint”, “Long Distance” e “Middle Distance” dei giorni scorsi, vedeva gli atleti partire in mass-start, ovvero tutti insieme. Spettacolare quindi il colpo d’occhio iniziale, con i primi frazionisti delle 60 squadre maschili e 32 femminili (composte da tre atleti ciascuno), che si lanciavano gomito a gomito verso la loro prima “lanterna”.
Tra gli uomini sembrava quindi una gara a senso unico per gli scandinavi, che però non avevano evidentemente fatto i conti con la squadra di Svizzera 1, dove quel Matthias Kyburz già oro nella “sprint” di lunedì, si faceva autore di uno straordinario recupero e al secondo cambio portava gli elvetici in testa alla classifica provvisoria. Dietro agli elvetici c’erano le due compagini svedesi a inseguire, e Norvegia 1 e Danimarca 1 in quarta e quinta posizione. L’ultima frazione diventava allora fondamentale, con i più forti, tenuti come ultimi frazionisti, a contendersi l’oro, ovvero Gustav Bergman per Svezia 1 (oro nella “Long”) e Martin Hubmann per Svizzera 1 (due bronzi a questi JWOC per lui).
Lanterna dopo lanterna i due rimanevano appaiati per metà del giro finale, finché il biondo scandinavo decideva di far propria questa gara e portarsi a casa l’oro, il quarto per la Svezia ai JWOC in Trentino. Bergman chiudeva con 43” di distacco su Hubmann e, sugli ultimi 40 metri di rettilineo veniva portato in trionfo dai compagni di team e dai tanti tifosi. La medaglia di bronzo della staffetta maschile se la aggiudicava la compagine di Danimarca 1, che nell’ultima frazione si era liberata di Norvegia 1 e Svezia 2.
Per la gara femminile, erano Norvegia 1 e le due squadre svedesi a occupare le prime posizioni nei i primi due cambi, con Danimarca 1 e Svizzera 1 ad inseguire. Ma proprio le svizzere, rimaste per circa due terzi di gara quasi ad “osservare” le avversarie dalla quarta piazza, ingranavano il “turbo” nell’ultima frazione e Julia Gross compiva un piccolo grande miracolo, andando a recuperare oltre 3’30” sulle avversarie e chiudendo prima con quasi 2’ di vantaggio su Norvegia 1 e Danimarca. Deluse le svedesi (quarte e seste alla fine), partite forse troppo forte all’inizio, ma poi non capaci di tenere il livello così alto per l’intera gara.
Il medagliere di questi JWOC 2009 si definiva quindi con il primo posto della Svezia, seguita da Svizzera e Danimarca (1 oro, 2 argento, 3 bronzo). L’Italia nella staffetta ha chiuso in 17.ma posizione con la squadra femminile (Carlotta Scalet, Jutta Torggler, Nicole Scalet), e in 29.ma posizione con i maschi (Roberto Dellavalle, Marco Genuzio, Tommaso Scalet).
Si è anche chiusa la gara internazionale della “Five Days of Dolomites”, a cui hanno partecipato oltre 3.800 orientisti ogni giorno, provenienti da ben 32 nazioni diverse e che ha visto la supermazia, nella categoria élite, del campione francese Francois Gonon e della forte orientista svedese Helena Jansson.
Il sipario su questi mondiali juniores è sceso quindi in una giornata che ha consegnato la medaglia d’oro di diritto anche agli oltre 300 volontari impegnati in questa settimana mondiale e all’organizzazione dell’Us Primiero San Martino e G.S. Pavione.
Info: www.jwoc2009.it
Maschile:
Femminile:
1) Team Switzerland 1.44.42; (Kirk Fiona, Tritschler Sophie, Gross Julia); 2) Team Norway 1.46.29 (Nydal Britt Ingunn, Skjerve Elen Katrine, Arnesen Mari Jevne); 3) Team Denmark 1.46.39 (Klingenberg Emma, Bobach Ida, Klinting Signe); 4) Team Sweden 1.47.28 (Alexandersson Tove, Löfgren Kristin, Lönnkvist Jenny); 5) Team Czech Republic 1.51.12 (Bochenkova Ivana, Madlova Vera, Petrzelova Tereza)
Le altre gare: