“Il nuovo comune già c’è – scrive il presidente degli Artigiani, Nicola Svaizer – sono le persone e gli imprenditori che lavorano e vivono a Primiero ad alimentare da anni e tutti i giorni questa presenza”
Primiero (Trento) – “L’economia della valle di Primiero vive uno stato di stallo – scrive il presidente dell’associazione Artigiani e piccole imprese locali, Nicola Svaizer (nella foto), soprattutto per la situazione contingente, ma in gran parte anche per la mancanza di progettualità sovracomunale e di lungo respiro. Da anni le amministrazioni comunali infatti decidono solo per il loro piccolo orticello e budget, senza riuscire (o volere) a collaborare con le altre amministrazioni al fine di realizzare progetti sovracomunali, che servano allo sviluppo dell’intero territorio.
Non è sicuramente di aiuto la numerosità di enti, in un territorio così piccolo come Primiero, ognuno responsabile di un pezzetto di questo processo di sviluppo: 8 comuni, una Comunità di Valle, una Unione di Comuni. In questa situazione negli ultimi mesi, sia pur con grossi sforzi e altrettante incognite, si è avviato un percorso a lungo termine di progettazione e di investimenti, che ha portato alla sottoscrizione di un Protocollo di Intesa tra Provincia di Trento, enti del territorio e categorie economiche. In esso vengono individuati una serie di interventi da compiere per il rilancio del settore turistico, considerato il settore trainante dell’economica locale.
Questo accordo – continua il documento del presidente degli Artigiani – non deve essere visto come un traguardo, ma come una partenza per lo sviluppo di cui la valle necessita, al fine di uscire da questa situazione di arretratezza, che la renda adeguata a competere con altre località. La messa in pratica degli accordi sanciti dal protocollo è il duro lavoro che spetta sin da ora a tutti i firmatari del documento, perché non c’è più tempo da perdere, troppo ne è stato sprecato in riunioni e tavoli per cercare di mettere d’accordo rappresentanti di enti che in alcuni casi non volevano neppure parlarsi per questioni meramente personali. I macro attori di questo progetto sono la PAT e il Primiero. Mentre da una parte il soggetto è unico, chi del Primiero (rappresentato al tavolo da 20 individui) sarà il più titolato a prendere le redini e seguire questa messa in pratica?
Fino ad oggi non è stato possibile definire un interlocutore unico: chi sul tavolo istituzionale sosteneva una versione poi in altre sedi faceva di tutto per ostacolarla, altri non si sono mai espressi, talaltri sono stati più presenti sui giornali che ai tavoli istituzionali…
Il progetto di fusione in questo senso offre a Primiero una prospettiva nuova, una opportunità di riduzione di quei centri decisionali che i questi anni sono stati fermi al palo. Il nuovo comune, oltre ad essere rappresentativo delle volontà e delle esigenze di un numero elevato di primierotti, avrà le dimensioni territoriali e demografiche tali da poter essere un attore di rilievo e di riferimento dell’economia locale. Allo stesso tempo potrà far valere le proprie dimensioni anche in sede provinciale proprio per agevolare e farsi carico della messa in pratica del Protocollo di Intesa. La progettualità e i contenuti che devono colorare il progetto di fusione e quindi il comune unico, per queste ragioni già ci sono!
Il nuovo comune già c’è – conclude Nicola Svaizer – sono le persone e gli imprenditori che lavorano e vivono in Primiero ad alimentare da anni e tutti i giorni questa presenza, ciascuno con le proprie storie, esigenze, necessità, idee e progetti. Il referendum di domenica non è che un passaggio per formalizzare, anche in sede istituzionale, questa realtà. Proprio questa formalizzazione però è il passaggio necessario e imprescindibile per dare forza e forma ufficiale al nuovo comune. La fiducia in questo cambiamento sarà il motore nuovo della nostra economia”.
IL PRESIDENTE COMPRENSORIALE
Nicola Svaizer