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“Primiero San Martino di Castrozza”, dopo l’ex sindaco di Transacqua Pietro Pradel anche Giacomo Simion declina l’invito del Comitato referendario

Non sarà presente alla serata finale sulla fusione dei Comuni nemmeno Giacomo Simion

Primiero (Trento) – “Convocarmi per un confronto sui temi della fusione, a soli due giorni dal voto, oltre che tardivo – scrive in una nota Giacomo Simion –  mi sembra anche offensivo soprattutto alla luce della locandina che invita la popolazione alla riunione de! 5 giugno, manifesto in cui chi la pensa in modo diverso dai promotori del S!, viene indicato come un ” roncolatore “, mentre credo che chi “roncola” sia colui che senza un progetto definito vuole distruggere sia il Comune di Fiera che la valle intera.

Le mie ragioni del NO sono note a tutti e dovevano semmai costituire la base per un serio confronto iniziale, che doveva mirare alla costruzione di un vero progetto condiviso. ll progetto doveva partire dal basso coinvolgendo tutti i soggetti e non solo i pochissimi addetti ai lavori, come del resto hanno affermato la Presidente del Consiglio Regionale Chiara Avanzo e molti altri autorevoli esperti”.

>Le ragioni del No di Giacomo Simion

>La replica dei giorni scorsi di Gianluigi Pasqualetto

>La replica dei giorni scorsi di Nicolò Simoni

Le ragioni del No all’incontro di Pietro Pradel

“Ho appreso solo ieri pomeriggio (03.06.2015) – scrive in una nota il consigliere di minoranza Pietro Pradel – , tramite foglio (allegato in basso) che il vicesindaco di Transacqua, Nicolò Simoni ha preferito lasciare sotto lo zerbino di casa, pur avendomi visto in giardino, di essere entrato nel libro nero dei “No alla fusione dei Comuni”.

Detto foglio – continua Pradel – invita il sottoscritto da un giorno all’altro e senza alcun preavviso o consulto, a partecipare, come parte contraria alla fusione, ad un dibattito previsto per venerdì 05 giugno alle ore 20.30, definito democratico ma che appare in tutta la sua essenza coercitivo.

Considerando il referendum del 7 giugno una scelta libera e di coscienza di ogni cittadino, o almeno così dovrebbe essere, in questi mesi ho ritenuto giusto non scrivere alcunché. Che paura dovrebbero avere gli attuali Amministratori comunali, Sindaci in primis, e il gruppo di lavoro? Credo sia loro convinzione che il progetto di fusione sia stato presentato, illustrato e spiegato nel dettaglio alla cittadinanza secondo la cosiddetta “diligenza del buon padre di famiglia”.

Non si creino eccessive preoccupazioni – spiega Pradel – per l’opinione personale espressa in seno al Consiglio Comunale da un consigliere di minoranza. Non mi sono mai dichiarato contrario ad una fusione; in quel contesto ho solo definito un pasticcio l’attuale percorso in quanto mancante di un vero e proprio progetto di visione futura e basato troppo su: “dopo faremo….costruiremo….penseremo”. Ricordo inoltre che il sottoscritto in sede di votazione era uscito dall’aula. Nel corso della mia carriera amministrativa non mi sono mai nascosto dietro l’anonimato e non mi sono mai recato in casa altrui ad affiggere o consegnare lettere provocatorie. Vista la modalità d’invito da parte dei quattro firmatari del foglio, inizio ad interrogarmi se questo percorso ci stia portando più a dividere che ad unire creando uno scontro tra persone e comunità. Quindi – conclude Pietro Pradel – declino gentilmente l’invito e desidero “ringraziare” i quattro firmatari della missiva per il rispetto avuto nei confronti della mia persona”.

Pietro Pradel 

Consigliere minoranza Comune di Transacqua

 

La lettera di invito all’incontro per la fusione dei Comuni

(Clicca per ingrandire .jpeg)

Categories: Primiero Vanoi
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