Trento – “L’intesa che abbiamo siglato oggi con i rappresentanti dei lavoratori rappresenta un intervento di natura assolutamente straordinaria, tenuto conto della grave anomalia cha ha caratterizzato l’andamento dei rapporti fra l’azienda Malgara Chiari&Forti e i dipendenti negli ultimi anni. Innanzitutto è bene chiarire che una simile iniziativa, resa possibile da una norma provinciale appositamente inserita nella legge di Bilancio 2016, si giustifica unicamente con la grave situazione che colpisce un numero consistente di lavoratori, vittime di una gestione imprenditoriale dissennata, che ha portato alla mancata corresponsione dello stipendio per molti mesi. Sia chiaro: la Provincia non intende sostituirsi alla legge. La decisione di costruire uno strumento ad hoc per sostenere il reddito delle famiglie colpite ha lo scopo di anticpare ai lavoratori ciò che comunque è loro dovuto in base alla legge e ai contratti. Ciò non toglie che con questa iniziativa dimostriamo ancora una volta che le istituzioni trentine, grazie ad un confronto serrato con i lavoratori e alla cooperazione delle strutture interne all’amministrazione, sanno compiere atti di coraggio e non lasciano sole le persone ad affrontare gli effetti di una crisi aziendale. Il fatto che la Provincia si sia dovuta fare carico di una situazione così grave mette peraltro a nudo ancora maggiormente le responsabilità di una conduzione aziendale che non dipende dalla crisi economica generale e che ha agito nel disprezzo dei basilari capisaldi di un corretto sistema delle relazioni industriali.
L’auspicio che possiamo formulare è che nel prossimo futuro l’ importante patrimonio aziendale che ha sede a Borghetto passi nelle mani di un imprenditore in grado di valorizzarlo adeguatamente”. Queste le parole de
l vicepresidente della Provincia – nonché assessore allo sviluppo economico e lavoro – Alessandro Olivi, oggi in margine alla firma di un Protocollo d’intesa con i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Usb che consente di intervenire con un sostegno di carattere finanziario nei confronti dei dipendenti (ed ex-dipendenti non ancora rioccupati) della Malgara, azienda operante nel settore alimentare, attraverso il meccanismo della cessione del credito. La garanzia alle banche che sottoscriveranno l’accordo (Cassa Centrale delle Casse rurali trentine è la prima ad avere manifestato la sua volontà di aderire ) è fornita dallo stesso Inps, al quale spetta l’erogazione delle indennità e degli emolumenti ai lavoratori interessati in supplenza dell’azienda. La Provincia coprirà i costi relativi agli interessi su quanto anticipato e agli oneri accessori; i lavoratori quindi non sosterranno nessun costo per l’attivazione del finanziamento.
L’intervento consentirà al lavoratore di percepire un’anticipazione del Tfr spettante, fino ad un tetto disponibile di 20.000 euro. Considerato che il 20 gennaio prossimo scade la cassa integrazione straordinaria , si tratta di una importante “boccata d’ossigeno” per i lavoratori e per le loro famiglie.
La vicenda è nota. La Malgara versa da tempo in una situazione di grave dissesto finanziario. L’operazione di risanamento che faceva perno su un finanziamento di 30 milioni di euro da parte della finanziaria italo-statunitense Pintus, non si è concretizzata, ed è di due giorni fa la presentazione, da parte dell’azienda, dell’istanza di concordato proeventivo, che sospende le istanze di fallimento presentate, sempre recentemente, e a titolo cautelativo, da fornitori e dipendenti.
Nel frattempo, vi sono lavoratori che non percepiscono lo stipendio anche da 8-9 mesi. Nel corso del 2015 una trentina di lavoratori si sono messi volntariamenti in mobilità ed i rimanenti 80 sono a loro volta a rischio di
perdita del posto di lavoro. La Provincia, nella recente legge Finanziaria, ha inserito un’apposita norma per consentire l’attivazione di un nuovo aiuto ai lavoratori, affiancato agli altri strumenti già in precedenza messi in campo, come il reddito di garanzia, anche in considerazione del fatto che il ricorso alla cassa integrazione terminerà con il 20 gennaio. La norma recita che “per agevolare l’anticipazione da parte del sistema bancario delle indennità di competenza dell’nps e degli emolumenti garantiti dall’Inps non corrisposti a dipendenti di imprese in stato di difficoltà, la Provincia può coprire gli interessi e gli oneri accessori relativi all’anticipazione”.
Il Protocollo d’intesa siglato con il sindacato, all’indomani delle verifiche effettuate da Cassa Centrale riguardanti le condizioni di bancabilità degli affidamenti agevolati, disciplina gli aspetti operativi della nuova misura. In sintesi: per ciascun lavoratore, l’importo massimo del finanziamento potrà arrivare fino al limite del 60% del Tfr maturato e dovuto al dipendente, fino ad un importo massimo di euro 22.000, di cui 20.000 disponibili per il beneficiario. Il lavoratore potrà scegliere liberamente ed autonomamente la banca presso cui richiedere il finanziamento, purché aderente al Protocollo.
Per l’adesione all’iniziativa da parte degli istituti di credito trentini si consiglia la consultazione del testo integrale sul sito della Provincia nella sezione “In evidenza”.