Tutti gli orari del mercoledì delle ceneri
Primiero/Vanoi (Trento) – La celebrazione del mercoledì delle ceneri nasce a motivo della celebrazione pubblica della penitenza: costituiva infatti il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli che sarebbero stati assolti dai loro peccati la mattina del Giovedì Santo.
In questo giorno la Chiesa prescrive il digiuno e l’astinenza dalle carni. Simbolicamente, le ceneri indicano la penitenza, richiamano la caducità della vita terrena e la necessità della conversione
Mercoledì 17 febbraio 2021 – Imposizione delle Ceneri
ore 8.00: Monastero Cappuccine
ore 16.00: Siror
ore 18.00: Transacqua – Tonadico
San Martino di C.zza – Mezzano – Imèr
Ore 20.00: Fiera – Canal San Bovo
Con il Mercoledì delle Ceneri inizia la Quaresima, il periodo che precede la Pasqua, ed è giorno di digiuno e astinenza dalle carni, astensione che la Chiesa richiede per tutti i venerdì dell’anno ma che negli ultimi decenni è stato ridotta ai soli venerdì di Quaresima. L’altro giorno di digiuno e astinenza è previsto il Venerdì Santo.
«Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris», ovvero: «Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai». Queste parole compaiono in Genesi 3,19 allorché Dio, dopo il peccato originale, cacciando Adamo dal giardino dell’Eden lo condanna alla fatica del lavoro e alla morte: «Con il sudore della fronte mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!». Questa frase veniva recitata il giorno delle Ceneri quando il sacerdote imponeva le ceneri – ottenute bruciando i rami d’ulivo benedetti la domenica delle Palme dell’anno precedente – ai fedeli. Dopo la riforma liturgica, seguita al Concilio Vaticano II, la frase è stata mutata con la locuzione: «Convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15) che esprime, oltre a quello penitenziale, l’aspetto positivo della Quaresima che è tempo di conversione, preghiera assidua e ritorno a Dio.
Il significato delle ceneri
La teologia biblica rivela un duplice significato dell’uso delle ceneri:
1. Anzitutto sono segno della debole e fragile condizione dell’uomo. Abramo rivolgendosi a Dio dice: “Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere…” (Gen 18,27). Giobbe riconoscendo il limite profondo della propria esistenza, con senso di estrema prostrazione, afferma: “Mi ha gettato nel fango: son diventato polvere e cenere” (Gb 30,19). In tanti altri passi biblici può essere riscontrata questa dimensione precaria dell’uomo simboleggiata dalla cenere (Sap 2,3; Sir 10,9; Sir 17,27).
2. Ma la cenere è anche il segno esterno di colui che si pente del proprio agire malvagio e decide di compiere un rinnovato cammino verso il Signore. Particolarmente noto è il testo biblico della conversione degli abitanti di Ninive a motivo della predicazione di Giona: “I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere” (Gio 3,5-9). Anche Giuditta invita invita tutto il popolo a fare penitenza affinché Dio intervenga a liberarlo: “Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore” (Gdt 4,11).
In breve
Mercoledì delle Ceneri, alle ore 21 su Tv2000 (canale 28 del digitale terreste e pagina Facebook) verrà trasmesso dal santuario di Montagnaga di Piné il Rosario per l’Italia, guidato dall’arcivescovo di Trento Lauro Tisi. La recita del Rosario, presieduto dall’Arcivescovo, sarà introdotta da don Piero Rattin, rettore del Santuario. La preghiera itinerante, in onda settimanalmente sul canale televisivo (e sulla rete radiofonica inBlu2000) della Chiesa italiana in questo periodo di emergenza sanitaria, farà dunque tappa in Trentino in uno dei luoghi più cari ai fedeli. Le decine di “Ave Maria” saranno invece proclamate da persone impegnate in prima linea nella pandemia: un barelliere, un’animatrice religiosa di una RSA, un cappellano d’ospedale, una donna medico, un seminarista. Prima della benedizione finale, monsignor Tisi reciterà la supplica davanti all’immagine della Madonna.