Il Bellunese ricorda la tragedia del Vajont
NordEst – Il disastro del Vajont “sollecita un’assunzione di responsabilità, anzitutto delle istituzioni a tutti i livelli, della società civile, di scienziati e tecnici, del mondo degli operatori industriali affinché gli standard di sicurezza siano sempre garantiti in ogni opera pubblica al massimo livello e l’equilibrio ambientale venga ovunque assicurato, a tutela della vita dei cittadini e delle comunità. Questo anniversario risuona ammonimento per la nostra stessa civiltà”. Lo scrive Sergio Mattarella, in un messaggio a 55 anni dal disastro.
Dichiarazione del Presidente #Mattarella in occasione dell'anniversario del disastro del #Vajont: https://t.co/08UqFGM9eV
— Quirinale (@Quirinale) October 9, 2018
“Dobbiamo sempre arrivare a questo dopo aver pianto la morte di vite umane innocenti?”. E’ la domanda retorica posta dal sindaco di Longarone e presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, nel suo intervento alla cerimonia di commemorazione delle vittime del Vajont, catastrofe avvenuta il 9 ottobre di 55 anni fa.
Un pensiero, quello di Padrin, al crollo del Ponte Morandi a Genova e alla successiva richiesta agli enti locali di monitorare lo stato dei ponti stradali, investendo risorse straordinarie. “Due anni – ha ricordato Padrin – fa eravamo qui a ricordare le vittime e la distruzione provocate dal drammatico terremoto che aveva colpito il Centro Italia.
Oggi quelle del tragico crollo del ponte Morandi a Genova. Un altro esempio di cattivo governo della cosa pubblica, dell’incapacità di comprendere il pericolo, di controllo, di prevenzione, di omissioni e mancato rispetto delle regole”. “Le dinamiche gestionali – ha concluso – sono sempre le stesse, piene di ‘oscurità'”.