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Pale di San Martino, rilasciati altri due stambecchi

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L’obiettivo è quello di rinforzare la colonia esistente

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San Martino di Castrozza (Trento) – Con il rilascio di due femmine di stambecco sulle Pale di San Martino, avvenuto lo scorso 8 maggio, prosegue l’operazione di reintroduzione e rinforzo di questo splendido ungulato nei territori del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino.

Il rilascio si inserisce nell’ampio progetto di reintroduzione dello stambecco (Capra ibex) avviato nel 2000, quando in Val Pradidali furono rilasciati cinque maschi e cinque femmine provenienti dalle Alpi Marittime.
La colonia fu rinforzata nei successivi due anni fino al raggiungimento di 30 capi ed è arrivata ai massimi livelli nell’anno 2007 con 55-60 esemplari. Purtroppo si è fortemente ridimensionata nel 2008 a causa dell’epidemia di rogna sarcoptica, fino a scendere a circa una ventina di esemplari, un numero che non assicura la sua conservazione nel tempo.

Da alcuni anni l’Ente Parco, la Provincia autonoma di Trento e la Provincia di Belluno hanno firmato un Protocollo di intesa per la prosecuzione dell’operazione di reintroduzione dello stambecco.
Gli esemplari, come avvenuto in precedenza a partire dal 2010, sono stati catturati nel gruppo montuoso delle Marmarole (Centro Cadore) dove è presente una colonia di stambecchi i cui fondatori provenivano dal Canton Grigioni (Svizzera).

Il rilascio è avvenuto in località M.ga Cavalera, nel Comune di Gosaldo, vicinissimo al confine con la provincia di Trento.
In tre anni sono in totale 14 gli stambecchi rilasciati nell’ambito del progetto di reintroduzione, con un rapporto equilibrato tra maschi e femmine. Sono tutti muniti di radiocollare e sono seguiti da personale qualificato nell’uso della radiotelemetria, tecnica con la quale si riesce ad accertare la posizione dell’animale a distanza.

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