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Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda”: una casa-museo da riscoprire nel cuore di Feltre

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Nel centro storico della storica città di Feltre si trova una importante “casa-museo” di arti decorative sorta per volontà testamentaria di Carlo Rizzarda, uno dei più apprezzati artisti italiani del ferro battuto di inizio Novecento

[ © Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda” di Feltre ]

di GianAngelo Pistoia

NordEst – Oggi vi voglio parlare della Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda”, prestigiosa “casa-museo” ubicata nel centro storico della città di Feltre. Nata per volontà testamentaria di Carlo Rizzarda (Feltre 1883-Milano 1931) – uno dei più apprezzati artisti del ferro battuto dei primi anni del Novecento, allievo di Alessandro Mazzucotelli – la Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda” rappresenta un museo di arti decorative unico al mondo, con una forte specificità per i manufatti fabbrili.

[ Ritratto di Carlo Rizzarda – © Galleria d’Arte Moderna
“Carlo Rizzarda” di Feltre ]
Percorrendo le sale del museo ci si può davvero rendere conto di come l’abile artiere sia riuscito a plasmare con fuoco, incudine, martello e una maestria che ha pochi rivali, il ferro in oggetti dalle forme sinuose a aggraziate. Le caratteristiche distintive delle sue creazioni sono armonia ed equilibrio, uniti alla capacità di attingere a suggestioni diverse – dal cifrario araldico al Settecento, dalla classicità al medioevo – interpretandole in maniera del tutto personale, mai banale.

Il grigio metallo è spesso completato da vasi, paralumi, cesendelli, coppe, bulbi, gocce in sottile vetro soffiato trasparente dai tenui colori pastello, dal viola ametista all’azzurro, dal giallo paglierino al verde chiaro, frutto della collaborazione con le vetrerie muranesi.

Nel 1926 Carlo Rizzarda acquistò Palazzo “Bovio-Villabruna-Cumano”, residenza cinquecentesca nel centro storico di Feltre, con l’intenzione di creare nella propria città natale un museo di arte decorativa. Alla sua morte sopravvenuta a soli 48 anni nel 1931 il Comune di Feltre ereditò, oltre al palazzo, tutti i ferri battuti depositati presso la villa e l’officina dell’artista a Milano, nonché la sua collezione d’arte, comprendente dipinti, sculture, oggetti d’arte decorativa, mobili e cineserie che Rizzarda aveva acquistato per arredare la propria dimora milanese e che ben illustrano il gusto diffuso nella città meneghina.

La collezione è formata da un nucleo di 196 opere tra le quali spiccano quadri, mobili e oggetti di arte applicata di vari autori e da una raccolta di oltre 400 oggetti in ferro battuto realizzati da Rizzarda tra il 1910 ed il 1930.

La raccolta di oggetti in ferro, composta da balaustre, lampade, cancelli, elementi decorativi, è unica nel suo genere e documenta tutte le possibili declinazioni dell’arte del ferro battuto. Le tecniche differenti del ferro dipinto, patinato, dorato, semplicemente brunito furono impiegate da Carlo Rizzarda con una perizia che non conosce rivali, in sintonia con le evoluzioni dello stile, dall’eclettismo storicista al Déco, fino al gusto neoclassico di Giò Ponti. Oltre 1400 disegni a matita e china documentano inoltre la progettazione degli oggetti e l’abilità grafica di Carlo Rizzarda.

[ © Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda” di Feltre ]

La raccolta di quadri e di oggetti, acquistata dal maestro del ferro battuto durante la sua permanenza a Milano, riflette invece il gusto personale di un uomo che volle circondarsi dalle raffinate opere, create da amici, artisti e artigiani suoi contemporanei. Presentata al pubblico nello stile della “casa-museo”, la Galleria d’arte moderna “Carlo Rizzarda” consente di rivivere il fascino delle dimore arredate con il gusto degli anni Venti.

I mobili di Muzio, con l’auto citazione della Ca’ Brutta nelle tarsie lignee, le sculture di Adolfo Wildt, Francesco Messina e Giuseppe Graziosi, le ceramiche di Enrico Mazzolani e Ferruccio Mengaroni, gli oggetti in vetro di Carlo Scarpa e Otto Prutscher, i dipinti di Leonardo Dudreville, Anselmo Bucci, Felice Casorati, Alberto Salietti e Cesare Monti, offrono una panoramica sul gusto del primo Novecento a Milano che ha pochi esempi in altri musei italiani.

[ © Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda” di Feltre ]

La Galleria fu inaugurata nel 1938 con l’allestimento curato da Alberto Alpago-Novello, architetto bellunese attivo a Milano a fianco di Giò Ponti, Giovanni Muzio, Ottavio Cabiati e Tomaso Buzzi. Ottemperando alle volontà testamentarie di Carlo Rizzarda, Alpago-Novello dispose i ferri al piano nobile del museo e le opere d’arte al primo piano secondo una formula ricalcata pure dall’architetto Ferruccio Franzoia nel riallestire nel 2000 le sale espositive della “casa-museo”.

Lo stesso architetto feltrino Ferruccio Franzoia, per conto anche della compianta consorte Carla Nasci, nel 2021 ha donato alla Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda” l’intera loro collezione d’arte composta da quasi 900 vetri pregiati veneziani d’autore del Novecento. «Carlo Rizzarda era il fratello di mia nonna e lasciò in testamento alla città di Feltre tutti suoi beni – chiosa il pronipote Franzoia e spiega – oggi trasferire lì i miei vetri soffiati è come portarli in una vecchia casa di famiglia».

L’architetto Ferruccio Franzoia ha pure curato l’allestimento permanente della sua donazione esposta nel suggestivo piano nobile del palazzo, che conserva le opere in ferro battuto di Carlo Rizzarda a cui si deve questa splendida “casa-museo”; una dimora che, tra oggetti “liberty” in ferro, arredi “belle époque” ed ora anche raffinati vetri soffiati dell’inizio del Novecento assurge a museo d’arti decorative unico al mondo.

[ Collezione Franzoia-Nasci © Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda” di Feltre ]

Per esporre i manufatti vitrei acquistati con la consorte Carla Nasci in oltre trent’anni di passione collezionistica e donati alla Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda”, l’architetto Franzoia ha ideato un itinerario “capriccioso e sinuoso”, sulla falsariga delle scelte qualitative e di gusto personale che hanno ispirato la genesi della collezione, lasciandosi guidare da empatia, assonanze, emozioni e ricordi.

Un itinerario che si snoda tra le sale 13, 14 e 15 della “casa-museo Rizzarda”. La prima sala è dedicata alla produzione della ditta “Vetri Soffiati Muranesi Cappellin Venini & C.”, costituita nel 1921 da Giacomo Cappellin e Paolo Venini. Epoca dominata dalla figura di Vittorio Zecchin, «una tra le personalità più affascinanti che operarono a Venezia tra la prima guerra mondiale e il decennio successivo – rammenta l’architetto Franzoia – che con i suoi elegantissimi vetri soffiati trasparenti ispirati al Rinascimento, impresse una svolta determinante nella produzione muranese coeva».

Alle produzioni delle due manifatture – la Maestri Vetrai Muranesi Cappellin & C. e la Vetri Soffiati Muranesi Venini & C. – è dedicata la seconda sala. «Qui sono esposti oggetti riferibili alla presenza a Murano di Carlo Scarpa, che nel 1926 iniziò con Cappellin una collaborazione durata fino al fallimento della ditta nel 1931 – precisa l’architetto feltrino ed aggiunge – in seguito Scarpa passò alla Venini dove rimase fino alla cessazione delle attività per cause belliche nel 1943 e per un breve periodo nel dopoguerra fino al 1947.

Ci sono poi opere di personalità molto diverse fra loro, ma sempre campioni della tradizione vetraria muranese. Da Napoleone Martinuzzi a Tomaso Buzzi, Massimo Vignelli, Fulvio Bianconi, Archimede Seguso, Giuseppe Barovier. La terza e ultima sala è dedicata ai vetri da mensa, oggetti di consumo, destinati ad un uso effimero. Pertanto questa sala offre un’importante testimonianza di gusto e costume».

[ Collezione Franzoia-Nasci © Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda” di Feltre ]

L’acquisizione di questa ambitissima collezione è in perfetta continuità con il nucleo originario della Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda”. Molte creazioni di Carlo Rizzarda sono infatti completate da preziosi elementi vitrei di manifatture muranesi. Inoltre rarissimi vetri soffiati di Carlo Scarpa si trovano nella sua personale collezione.

Quella dei coniugi Franzoia-Nasci non è però l’unica donazione fatta alla Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda”. Da annoverare, fra le altre, la donazione effettuata nel 2006 dalla giornalista e critico d’arte di origine feltrina Liana Bortolon.

La collezione donata da Liana Bortolon – ospitata in modo permanente nel salone centrale del sottotetto – consta di 89 opere di maestri del ‘900 quali Georges Braque, Marc Chagall, Bruno Cassinari, Ennio Morlotti, Orfeo Tamburi, Aligi Sassu, Josè Ortega, Mario Sironi, Primo Conti, Gino Severini, Tullio Pericoli e fa propendere l’interesse della “casa-museo Rizzarda” verso la contemporaneità.

[ Collezione Liana Bortolon – © Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda” di Feltre ]

Liana Bortolon con la sua donazione ha voluto favorire la conoscenza dell’arte, soprattutto tra i giovani, e instillare l’amore per il bello che ha contraddistinto e accompagnato la sua vita, come si evince anche da questa sua affermazione: «desidero che la mia collezione d’arte appartenga a Feltre, la città dove sono nata e dove mi sono aperta al richiamo della bellezza. Desidero che i giovani condividano questa passione e nel condividerla mi ricordino».

Attigua al salone centrale, sempre nel sottotetto della Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda”, un’altra sala è dedicata agli artisti feltrini del ‘900: Tancredi Parmeggiani, Vittore Bonsembiante, Attilio Corsetti, Rino D’Ambros, Gianpiero Fachin, Francesco Guerra, Bruno Milano, Romano Ocri, Gianni Palminteri, Toni Piccolotto, Giovanni Pivetta, Addis Pugliese, Walter Resentera, Renato Soppelsa. Anche questa sala è stata allestita grazie a donazioni e depositi di opere fatte dagli stessi artisti o dai loro eredi.


La Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda” – ubicata in via Paradiso n. 8 a Feltre – è aperta tutto l’anno. Per ulteriori informazioni consultare il sito: www.visitfeltre.info

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