Il presidente Rossi incontra i sindacati della scuola, ma il Movimento 5 Stelle chiede un confronto
Trento – Da una parte i vincoli di bilancio, dall’altra la dichiarata volontà di investire nella scuola. Sta dentro questi due estremi il patto che il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi ha illustrato, nella sua veste di assessore all’istruzione, ai rappresentanti dei sindacati confederali del settore riuniti questa mattina in via Gilli a Trento. Molte le questioni pratiche sul tavolo, dai precari ai Pas, all’apertura dell’ulteriore fascia delle graduatorie provinciali, fino ad un più forte collegamento con il mondo del lavoro, ma è stata soprattutto la questione del metodo a tenere banco.
Il messaggio di Rossi può essere sintetizzato così: più stabilità ma anche più qualità. “Se è vero che sul bilancio della Provincia pende la spada di Damocle dei contenimenti della spesa e degli accantonamenti richiesti dallo Stato – ha detto ai sindacati il presidente della Provincia – sono qui a ribadire che siamo pronti ad investire nella scuola, purché la scuola stessa sia parte integrante del processo di sviluppo del nostro territorio”. Ecco allora prendere forma alcuni degli obiettivi di legislatura, nella fattispecie l’apprendimento delle lingue straniere ed il miglioramento della filiera scuola-lavoro.
Si parte dalle risorse umane, pensando ai ragazzi ed al tempo stesso a chi nella scuola lavora. Quello che Rossi ha iniziato a discutere con le parti sindacali è anche un percorso per la stabilizzazione del personale e per la sua valorizzazione, che si deve accompagnare ad un incremento di produttività del sistema scolastico nel suo complesso e ad una crescita delle opportunità offerte ai giovani e alle loro famiglie. “Oggi abbiamo condiviso alcune linee di indirizzo – ha commentato Il presidente in coda all’incontro – . Non abbiamo deciso nulla e la trattativa vera e propria deve ancora iniziare, ma sono contento di avere registrato una prima positiva disponibilità delle rappresentanze sindacali a ragionare sui temi in questione”.
Sulla bussola una strada concreta per mettere mano all’annosa questione dei precari. In altri termini, si profila un intervento straordinario di assunzioni sulla dotazione organica provinciale (circa cinquecento posizioni nella scuola, nei vari ordini e gradi, a cui si aggiungono ulteriori duecento posizioni circa nelle scuole dell’infanzia provinciali ed equiparate, anche con assunzioni sul prolungamento d’orario, con l’obiettivo di assorbire le graduatorie esistenti).
Contestualmente si avvieranno le nuove procedure concorsuali, indipendentemente da quanto avviene sul territorio nazionale, allo scopo di aprire possibilità per assunzioni a tempo sia determinato che indeterminato, rivolte agli abilitati Pas, Tfa o provenienti da altri percorsi analoghi.
È stata confermata tra l’altro l’apertura – indicativamente dalla prima metà di aprile – della procedura di alimentazione della ulteriore fascia delle graduatorie provinciali, come previsto dalla normativa, nonché il riconoscimento delle qualifiche sul sostegno ottenute da chi è già inserito nelle graduatorie. Sarà riaperta, inoltre nella primavera, la procedura per il rinnovo delle graduatorie d’istituto.
Particolare attenzione è stata posta poi al tema della continuità didattica nonchè alla stabilità del corpo docente e dell’organizzazione amministrativa (a tal fine si è parlato di una revisione complessiva delle regole della mobilità).
Come detto, alcune importanti novità risiedono nell’obiettivo del trilinguismo: Rossi ha annunciato il potenziamento delle lingue, anche attraverso l’istituzione di un organico specifico per la primaria, l’attivazione di appositi concorsi di selezione, l’organizzazione di corsi di formazione e occasioni di mobilità internazionale per il personale già in ruolo finanziate dai fondi comunitari. Per quanto riguarda la formazione professionale, in attesa del piano di potenziamento della filiera scuola lavoro il Presidente ha rimandato ad un prossimo incontro anche le decisioni sul personale.
“Il clima è buono – ha concluso il presidente – anche se sappiamo che ci sarà da lavorare molto e sulle criticità dovremo ancora confrontarci a fondo”. Ma l’approccio è scientifico: verranno costituiti dei tavoli tecnici per dettagliare le diverse proposte. “Tutto questo, ha concluso il presidente, per mettere a punto alcune norme che saranno inserite nella prossima Finanziaria, che andrà in aula in aprile”.
‘Grillini’ all’attacco sulla scuola trentina
Terza mozione presentata dal MoVimento 5 Stelle in Consiglio provinciale, questa volta sul tema importante dell’educazione: il vasto mondo che va dalle scuole alla formazione professionale. La proposta a Rossi è soprattutto metodologica: indire un momento di concertazione con tutte le persone che si occupano di scuola, dai dirigenti scolastici fino al personale Ata. Per far sì che non sia dellaianamente un qualcosa calato dall’alto dal principe illuminato, ma un momento per progettare come vogliamo essere nel futuro. Rossi se la prende con gli insegnanti (scuole chiuse 60 giorni l’anno festivi esclusi), mentre il consiglio provinciale è aperto per 60 giorni all’anno.
Il testo della mozione depositata:
L’assessore all’Istruzione Ugo Rossi ha annunciato che nei prossimi mesi il sistema dell’istruzione trentina sarà oggetto di un nuovo piano di riassetto organizzativo. Non è ancora chiaro a quale modello di scuola Rossi intenda ispirarsi, ma dalle sue parole si evince nitidamente la volontà di riformare nel profondo la scuola trentina, chiedendo ai docenti “maggiore flessibilità”, un aumento delle loro prestazioni lavorative e un investimento delle risorse nel trilinguismo.
Senza entrare nel merito di tali proposte, il Movimento 5 Stelle Trentino teme che il Piano di riorganizzazione scolastica venga discusso ed elaborato nel chiuso delle stanze del potere provinciale, con qualche fugace e obbligata tappa al tavolo delle parti sociali (sindacati di categoria). Poichè una riforma profonda e complessiva della scuola trentina non può prescindere dall’esperienza e dall’opinione di chi nella scuola ci vive e ci lavora, il M5S Trentino chiede che il percorso di riflessione e di elaborazione di tale riforma avvenga in modo partecipato e condiviso, attraverso il coinvolgimento dell’intera comunità scolastica trentina (docenti, studenti, personale ATA e genitori).
In particolare il M5S Trentino chiede che la Giunta prenda atto della necessità di coinvolgere gli operatori scolastici trentini e intraprenda entro il nuovo anno scolastico 2014/15 un percorso condiviso:
– avviando strumenti di coinvolgimento e partecipazione attiva e diretta della comunità scolastica (ad esempio: questionari, visite ai Collegi docenti e ai Consigli dell’Istituzione)
– trovando forme adeguate di rappresentanza
– istituendo un Tavolo di concertazione con le rappresentanze
– coinvolgendo la Quinta commissione permanente, a cui demandare funzioni consultive e istruttorie
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