Martedì si riunirà il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, come chiesto anche dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti in seguito all’aggressione mortale. Intanto lo stesso presidente chiede nuove regole che garantiscano la piena tutela dei cittadini, non solo i percorsi di reinserimento dei soggetti critici, e questo soprattutto in presenza di profili psicologici che richiedono una specifica attenzione e percorsi efficaci e mirati, proprio per assicurare la sicurezza pubblica.
Rovereto – Tornava a casa per assistere l’anziana madre quando è stata brutalmente aggredita da uno sconosciuto. La donna, una roveretana di 60 anni dopo essere stata scaraventata a terra nel parco Nikolajewka, a due passi dal centro storico della città della quercia, è stata brutalmente picchiata fino a perdere coscienza. L’aggressore non si è fermato nemmeno quando la donna inerme non poteva più difendersi e si è allontanato soltanto quando alcuni residenti dei palazzi che si affacciano sul parco si sono accorti di quello che stava accadendo.
La donna sessantenne è morta in ospedale a causa della gravità delle percosse ricevute da uno straniero senza fissa dimora di circa 40 anni già noto alle forze dell’ordine che sabato sera, verso le 22.30, l’ha aggredita nel parco Nikolajevka di Rovereto, in Trentino. Non sono chiare la cause dell’aggressione ed i carabinieri, coordinati dalla Procura di Rovereto, stanno facendo accertamenti. Forse un tentativo di violenza. A dare l’allarme sono stati alcuni inquilini del vicino condominio Europa che hanno sentito le urla della donna e, affacciati alle finestre, hanno assistito alla terribile scena. L’uomo è poi fuggito, ma è stato fermato poco dopo dai carabinieri nella vicina via Maioliche e ora è in arresto per omicidio. Un anno fa, l’uomo aggredì passanti e carabinieri sempre a Rovereto.
Il commento del primo cittadino
“Siamo provati per il dolore infinito che una tragedia come questa provoca ma allo stesso tempo vogliamo capire cosa non ha funzionato”, dice alla stampa il sindaco di Rovereto, Francesco Valduga. Il primo cittadino è arrivato sul luogo dell’aggressione pochi minuti dopo, avvisato mentre si trovava a poca distanza per la tradizionale cena di condivisione in centro storico per le celebrazioni della patrona della città. “Io non voglio accusare nessuno – prosegue Valduga – il dolore della comunità è profondissimo. Ma, allo stesso tempo, abbiamo bisogno di capire. Di fare domande alle quali devono essere date risposte, cioè che cosa in un sistema non funziona. L’altra volta l’aggressore era stato immobilizzato in pieno giorno e si era riusciti a contenerne la furia. Quindi non possiamo immaginare che ci si limiti ad esprimere il dolore: c’era stato un precedente che dobbiamo capire se poteva evitarci quanto accaduto. Qui non c’entra il luogo in cui è successo o l’ora, ma lo stato di questa persona, che era conosciuta”, conclude Valduga.
Le reazioni
Il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, ha scritto in una nota che “il barbaro omicidio della donna a Rovereto è un fatto gravissimo”. Per questo motivo, il titolare del Viminale ha aggiunto di aver “richiesto al Capo della Polizia di disporre ogni necessario approfondimento e una dettagliata ricostruzione della vicenda, anche per capire se c’è stato qualcosa che non ha funzionato”.
La posizione della Lega e di Salvini
Chi sembra aver già individuato un responsabile è la Lega del Trentino, che ha immediatamente preso di mira il sindaco di Rovereto, e candidato presidente alle prossime provinciali, Francesco Valduga. “Valduga ha sempre negato l’esistenza di un problema sicurezza a Rovereto,” ha affermato la capogruppo in consiglio provinciale, Mara Dalzocchio. Ancor più duri e diretti il commissario provinciale, Diego Binelli, e la deputata Vanessa Cattoi: Valduga sarebbe per loro incapace di garantire la sicurezza, motivo per cui dovrebbe dimettersi da sindaco e non potrebbe certo governare la Provincia. Il ministro Matteo Salvini commenta: “Questo assassino era già stato fermato in passato per azioni violente, chiederemo di andare fino in fondo, come ha già giustamente annunciato il ministro Piantedosi, per capire come mai un delinquente del genere fosse ancora a piede libero”.
La posizione di Campobase
Parole cui replica Campobase, che “stigmatizza con forza chi ha voluto usare questo dramma per attaccare politicamente il sindaco di Rovereto Francesco Valduga”. Il movimento, che ha promosso la candidatura di Valduga a presidente della Provincia, ricorda poi che “anche in Trentino e anche a Rovereto, la sicurezza pubblica è compito precipuo dello Stato” e dunque l’invito a chi oggi attacca Valduga è che “si rivolga dunque prima di tutto al Governo di Roma e al Ministro degli Interni, il quale – non a caso – ha già dichiarato di aver chiesto informazioni sull’accaduto”.
Il commento del Pd del Trentino
Il Pd del Trentino in una nota scrive: “Il partito democratico del Trentino esprime solidarietà, dolore e profondo cordoglio per la famiglia della donna uccisa brutalmente a Rovereto, nell’ennesimo femminicidio. Chiediamo con forza che venga fatta al più presto chiarezza per capire se effettivamente sia stato fatto tutto quello che si poteva per evitare questa tragedia e perché episodi simili non accadano in futuro. In special modo alla luce del fatto che la persona protagonista di questa aggressione fosse già ben nota alle Forze dell’Ordine e al sistema giudiziario. Siamo disgustati dallo sciacallaggio di chi non perde mai occasione di strumentalizzare e cavalcare i fatti di cronaca per ragioni elettorali. Ricordiamo come le accuse della mancata sicurezza sul territorio, fino a cinque anni fa, erano indirizzate unicamente al governo della provincia, mentre guarda caso oggi le responsabilità starebbero tutte sulle spalle del Sindaco”.
L’intervento del presidente della Provincia, Fugatti
“E’ un fatto gravissimo che impone un immediato confronto fra i diversi livelli istituzionali. Per questo ho chiesto al Commissario del Governo di condividere la necessità di un’urgente convocazione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza”. A dirlo è il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti che si è sentito con il Commissario Filippo Santarelli in seguito alla nuova grave aggressione accaduta a Rovereto.