Rivendicazioni anarchiche nelle vicinanze
Rovereto – L’accesso secondario del Tribunale di Rovereto è stato incendiato nella notte, poco dopo le due. Sono andati in fiamme i pannelli di legno che erano stati posizionati al posto del portone originale, che negli ultimi giorni è stato rimosso per manutenzione.
Sui fatti, di probabile natura dolosa, indagano i carabinieri, che si sono portati sul posto appena scattato l’allarme, assieme ai vigili del fuoco volontari di Rovereto con il funzionario di Trento e la scientifica. Nella vicina via Savioli è stata inoltre trovata una scritta, ritenuta una probabile rivendicazione del gesto da parte degli anarchici.
Dura condanna dal mondo politico
Il presidente del Consiglio provinciale, Walter Kaswalder, è stato raggiunto in aula dalla notizia che nella notte è stato compiuto un attentato ai danni del palazzo sede del Tribunale di Rovereto. Si tratta dell’ennesimo atto proditorio rivolto alle istituzioni che nel nostro Trentino garantiscono con impegno ordine, sicurezza, rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri di tutti. Il presidente Kaswalder esprime totale solidarietà al presidente del Tribunale, Giulio Adilardi, ai suoi colleghi magistrati e a tutto il personale dell’ufficio giudiziario, che notoriamente si distingue per efficienza e celerità a livello nazionale. L’auspicio espresso a nome dell’intera assemblea legislativa provinciale è che vengano individuati e puniti i responsabili di questa strategia, che appare fuori dal tempo, priva di ogni prospettiva e lesiva dei più elementari principi di democrazia.
Le immagini Tgr
Le fiamme al portone della chiesa
Nelle scorse settimane sempre a Rovereto era stato incendiato anche il portone della chiesa di San Rocco, in quell’occasione il Vescovo Lauro Tisi aveva ribadito, si tratta di uno: ““Sfregio per tutta la comunità, ma ogni parola di condanna rischia però di essere scontata se non ne deriva l’impegno affinché il dissenso e la diversità di opinione, legittimi anche all’interno della comunità ecclesiale, non travalichino mai il rispetto delle persone e degli ambienti ad esse destinati. Chi ha appiccato quel fuoco potrà alimentare paura e divisione, ma non riuscirà mai a mandare al rogo la forza del dialogo e del confronto”.