C’è attesa per il nuovo confronto con il presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi, sabato mattina in Comunità a Primiero. Pareri diversi in Giunta provinciale: l’assessore Gilmozzi spinge per il ‘trenino’ mentre Dallapiccola da mesi propone la cabinovia come soluzione alternativa
Primiero (Trento) – L’incontro che si è tenuto mercoledì a Trento, fra i tecnici della Provincia e la delegazione di Primiero (presidente Comunità di valle, sindaci di Siror e Fiera) è servito per approfondire alcuni aspetti degli interventi previsti dalla Provincia per il rilancio impiantistico e turistico di Primiero, annunciati nei giorni scorsi.
Il nuovo tavolo di lavoro è stato propedeutico alla riunione con il presidente Ugo Rossi, prevista per sabato mattina 28 marzo a Primiero, con alcuni assessori provinciali. A livello locale, ci sarà invece già questo venerdì, un nuovo momento aperto a tutte le istituzioni e ai rappresentanti delle categorie economiche per preparare l’incontro di sabato con i vertici della Provincia.
Per quanto riguarda l’incontro tecnico avvenuto con la delegazione primierotta a Trento, in una riunione durata più di due ore, sono state focalizzate le diverse problematiche sul tavolo. L’obiettivo era quello di entrare più nel merito delle opere accessorie, ora nella nuova visione che le definisce urgenti e che permetteranno di mettere in rete alcune piste a San Martino, come Prà delle Nasse e Bellaria e le due piste di Rolle, oltre a migliorare l’innevamento per dare maggior certezza all’inizio delle stagioni invernali. Per la strada di Rolle è stata invece illustrata l’ipotesi della nuova strada a valle di quella esistente. E’ stata ribadita la priorità della messa in rete della aree sciabili di San Martino di Castrozza e Passo Rolle.
Sul progetto San Martino Rolle, si registra da parte della Provincia una forte attenzione per la soluzione della questione in tempi molto rapidi, dando il via concretamente alle prime opere già in tempi molto stretti, in vista della prossima stagione invernale, come chiedono da tempo gli operatori locali.
Una valle intera, incapace di formulare proposte ma obbligata come al solito ad accettare quanto impone Trento