Il consigliere provinciale Nerio Giovanazzi (AT) ha chiesto chiarimenti in aula sulla “Mobilità passiva in aumento, con quali costi?”
Trento – In merito all’aumento della mobilità passiva a carico della sanità provinciale, il consigliere ha chiesto quali sono i costi sostenuti, distinti per singole patologie. Ha domandato inoltre, se sia vero che il reparto di cardiologia non sia a norma. Giovanazzi ha chiesto anche spiegazioni sulla situazione del reparto di cardiologia di Trento.
L’assessore provinciale Luca Zeni ha risposto affermando che il saldo negativo della mobilità passiva nel 2006 ammontava 16 milioni che sono passati a 17.8 dal 2006 al 2014. Nel 2015, invece, c’è stata una diminuzione dei costi a 13.6 milioni, un miglioramento importante. La mobilità attiva è aumentata, arrivando ad un saldo di 49 milioni nel 2015.
Il saldo negativo dei pazienti andati a curarsi fuori dal Trentino, nel 2015 è stato determinato dai trapianti (4 milioni di euro) o dalle cure a altissima specializzazione (8 milioni).
Mentre il costo della convenzione con Feltre è di 2,5 milioni. Nel 2014, ha ricordato Zeni, il Veneto ha tolto il tetto agli extraregionali per le cliniche private, anche la Pat ha adottato tale misura fatto che ha portato a un miglioramento della mobilità attiva.
Il miglioramento del 2015, inoltre, è determinato dal fatto che anche Bolzano ha dovuto applicare le tariffe nazionali. Per cardiologia, ha concluso Zeni, da tempo sono noti i problemi per i posti letto e c’è un mandato per migliorare un reparto cresciuto molto negli anni grazie alla competenza dei medici.
Il consigliere Giovanazzi, nella replica ha detto che la mobilità passiva è ancora elevata, anche se le strutture private si stanno dando da fare, seppur penalizzate dagli atteggiamenti di alcuni dirigenti e dalle scelte sbagliate. Sul reparto di cardiologia, ha detto infine, che ci sono molti degenti in attesa di interventi al cuore.