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Dove sciare low cost, la mappa e i prezzi per “divertirsi” con la neve d’autunno

Mentre al Sud probabilmente qualcuno si fa ancora il bagno al mare, al Nord è già tutto pronto per la nuova stagione sciistica. Se la maggior parte degli impianti aprirà tra la seconda metà di novembre e i primi di dicembre, in alcune regioni d’Italia tra pochi giorni sarà già possibile mettere gli sci ai piedi

NordEst (Adnkronos) – Come a Cervinia, in Valle d’Aosta, dove gli impianti saranno aperti nei weekend 14-15 e il 21-22 ottobre per poi restare sempre aperti a partire dal 28 di questo mese (fino al 6 maggio).

Il Passo dello Stelvio, in Lombardia, grazie agli oltre 20 chilometri di piste di tutte le difficoltà, per un dislivello complessivo di oltre 700 metri, rappresenta uno dei più importanti centri per lo sci e lo snowboard estivo. Sebbene il gran caldo di questa estate abbia creato qualche problema, costringendoli a chiudere sciovie e piste da sci, gli appassionati potranno usufruire degli oltre 20 chilometri di piste fino al 5 novembre con una fiaccolata di fine stagione prevista per sabato 4.

In Alto Adige, sul ghiacciaio della Val Senales le piste sono già aperte: a disposizione degli sciatori c’è la seggiovia Grawand a 3.212 metri. “La speranza è quella di riuscire ad aprire tutti gli impianti tra due settimane, tempo permettendo”, spiegano gli operatori del posto. A Solda stagione al via dal 21 ottobre, complice le alte quote delle piste che si spingono fino a 3250 metri.

Prezzi

E’ ancora “presto per dare un quadro completo di eventuali rincari sui prezzi degli impianti” ma, come spiega all’AdnKronos Valeria Ghezzi, presidente dell’Anef (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari), “laddove dovessero esserci parliamo del 2% al massimo. E penso che anche dal punto di vista ricettivo non ci saranno aumenti sensibili“. “Gli investimenti nel settore ammontano a 70 miliardi – sottolinea la Ghezzi – ormai la neve va garantita sempre, anche perché la tendenza è quella di una montagna da vivere tutto l’anno: anche quando c’è quella naturale si lavora perché aumenti il comfort di chi scia”. “In ogni caso la speranza è di avere quest’anno un ‘bianco Natale’ – conclude – non tanto perché temiamo che il settore ne risenta ma soprattutto per ciò che sono le feste natalizie dal punto di vista dell’immaginifico collettivo”.

I rincari maggiori in Toscana

C’è però una regione, secondo i dati Anef, dove le tariffe degli skipass nella stagione 2017-2018 aumenteranno del 4% e cioè la Toscana: “Nell’ultimo quinquennio le quote erano rimaste immutate. Si è reso necessario adeguare il prezziario agli aumenti delle spese di energia e gasolio degli ultimi anni”, spiegano. Secondo l’Anef in Valle d’Aosta per la stagione in arrivo il costo dello skipass rimarrà invariato e le tariffe non subiranno aumenti, così come in Friuli Venezia Giulia. Rincari del 2% sono invece previsti in Alto Adige e in Veneto, “in ragione degli adeguamenti dei costi di energia e di gasolio”, e in Trentino. In Lombardia gli aumenti saranno dell’1.5%: “Tale incremento è stato deciso dopo che, negli ultimi tre anni le tariffe erano rimaste immutate in quasi tutte le località della Regione”.

Skipass, dove costano meno

Non tutte le località sciistiche hanno già reso noti i costi degli skipass per la nuova stagione ma, tenendo conto che non sono previsti aumenti sostanziali, è possibile farsi un’idea di dove gli impianti hanno un prezzo minore. Guardando ai dati dei listini pubblicati su dovesciare.it, sito internet interamente dedicato al mondo delle piste, si può notare subito che all’interno di una stessa regione esistono differenze non da poco. In assoluto lo skipass giornaliero per un adulto con il prezzo più basso, almeno nella scorsa stagione, era quello di Pacentro-Passo San Leonardo (Abruzzo): solo 10 euro. Ma se vai in Valle d’Aosta e acquisti lo skipass Matterhorn Ski Paradise di euro ne spendi 64. Nello stesso Abruzzo in ogni caso si può arrivare fino a 41 euro scegliendo Roccaraso e Rivisondoli (stagione 2016-2017). Ricordando sempre che in alcuni casi i prezzi potrebbero essere ritoccati all’insù trattandosi delle scorsa stagione, per spendere meno bisogna andare a Campo Rotondo (15 euro), Campo Imperatore (26), Pescocostanzo (27), Pescasseroli (28), Campo Felice (33). Anche in Alto Adige ci sono località in cui lo skipass si paga meno di 20 euro (Luson, San Vigilio) ma si arriva a 59 euro in alta stagione se si sceglie il Dolomiti Superski (che comprende anche località del Trentino e del Veneto) per 450 impianti di risalita e 1200 chilometri di piste. Si resta sopra i 50 euro in Val Gardena, Alta Pusteria, Alpe di Siusi, Santa Cristina, Ortisei, mentre si può spendere tra i 30 e i 40 euro si sceglie Trafoi (frazione di Stelvio), San Martino Val Sarentino, Dobbiaco, Monte Cavallo Vipiteno, Val di Resia, Solda, Valle Isarco.

Uno skipass costa meno di 25 euro negli impianti che si trovano in Basilicata, al massimo 30 (Camigliatello Silano) in Calabria. In Emilia Romagna si parte da 15 euro per lo skipass Bobbio Passo Penice per arrivare ai 35 euro di Cimone. In Friuli Venezia Giulia si parte da un minimo di 21 euro a Sauris di Sopra per arrivare ai 35 di Tarvisio, Forni di Sopra, Piancavallo, Ravascletto-Monte Zoncolan e Sella Nevea. Nel Lazio la media è sui 20-25 euro: la località più cara è il Terminillo con 28 euro. In Liguria lo skipass di Monesi costa 16 euro, mentre a Santo Stefano D’Aveto si paga 25. Per chi vuol sciare in Lombardia la scelta è davvero ampia: si va dai 15 euro di Carona ai 46 di Livigno e sempre sopra i 40 Chiesa Valmalenco, Bormio, Santa Caterina Valfurva, Temu, Adamello, Passo del Tonale, Ponte di Legno e Passo dello Stelvio. Per risparmiare un po’ bisogna scegliere Pian del Poggio, Borna, Lizzola, Maniva, Montecampione, Aprica. Nelle Marche la spesa massima è di 25 euro a Frontignano-Ussita mentre il più basso è a Bolognola a 19 euro. Anche in Piemonte la scelta è davvero ampia, da un minimo di 15 euro (Ala di Stura) si passa a un massimo di 48 euro per lo skipass Via Lattea. Si possono trovare diverse località in cui si paga tra i 20 e i 30 euro (come Pontechianale, Argentera, pian di Sole, Caldirola, Usseglia, Pian del Frais,) e altrettante tra i 30 e i 40 (Bielmonte, Artesina, Mondole, San Domenico, Bardonecchia, Sestriere). In Toscana, dove dovrebbero esserci i rincari maggiori, i listini sono fermi alla scorsa stagione. In ogni caso la località meno cara era Casone di Profecchia (16 euro) seguita da Careggione (20) e Monte Amiata e Passo due Santi (25). Più cari Cutigliano-Doganaccia (26 euro) e Abetone (38). In Trentino, come accade anche nelle altre regioni in cui le alternative al livello di impianti sciistici sono davvero molte, si va da un minimo di 22 euro (Mendola) a un massimo di 53 euro (Val di Sole-Brenta). Tra i 40 e i 50 abbiamo le maggior parte delle località più famose: Madonna di Campiglio, Canazei, Val di Fassa, Val di Fiemme, Marilleva, Fai della Paganella, San Martino di Castrozza. Stesso discorso per la Valle d’Aosta dove si arriva a pagare 64 euro per lo skipass Matterhorn Ski Paradise, comprensorio sciistico italo-svizzero che collega le località di Valtournenche, Breuil-Cervinia e Zermatt. Prende nome dal Cervino che in tedesco si chiama Matterhorn e quindi il nome completo del comprensorio significa Paradiso sciistico del Cervino. Con meno di 50 euro si può sciare Courmayer, Monterosa, Gressoney-La Trinitè, Cervinia, Pila. In Veneto gli skipass costano 42 euro per Auronzo Cadore-Monte Agudo, San Vito di Cadore, Misurina, Cortina d’Ampezzo. Il prezzo sale a 44 per Zoldo Alto, Selva di Cadore, Alleghe e Falzarego-5 Torri.

I consigli per risparmiare

“Se si vuole sciare a prezzi bassi occorre scegliere località sciistiche piccole e non alla moda. Sulle Alpi ci sono molti comprensori piccoli o piccolissimi che possono annoiare lo sciatore più esigente ma che possono invece soddisfare chi è abituato a fare solo poche piste – dice all’Adnkronos Andrea Greco, fondatore di Dovesciare – Sono generalmente paesi molto tranquilli con pochi svaghi ma che mantengono intatto il fascino di antichi borghi di montagna”.

“Un altro fattore importante per risparmiare è la scelta del periodo corretto – sottolinea – Vanno evitati i ponti ma soprattutto il periodo da Natale all’Epifania e il mese di febbraio. Buone occasioni per vacanze sulla neve si possono trovare subito prima di Natale, durante tutto il mese di gennaio esclusa la prima settimana e a partire dalla seconda settimana di marzo”. “Altro suggerimento è guardare le proposte all’estero dove le vacanze non sempre coincidono con il nostro calendario scolastico. In Francia per esempio il mese di febbraio è molto caro mentre si può risparmiare durante il mese di gennaio”, afferma Greco che conclude: “Sempre oltralpe la grande disponibilità di appartamenti in affitto per una settimana può permettere ulteriori risparmi rispetto all’hotel. Infine da non sottovalutare il costo dell’autostrada se ci si muove per una sola giornata. Il pedaggio andata e ritorno da Milano a Courmayeur è di 64 euro andata e ritorno mentre sempre da Milano non ci sono pedaggi verso la Valtellina”.

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