Nel cortile dell’istituto Comprensivo “Gianni Rodari – G. Negri” di Vo’ (Padova), alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, si è tenuta “Tutti a scuola”, la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico
NordEst (Adnkronos) – Ad animare la giornata, alcune delegazioni di studentesse e studenti – in rappresentanza degli istituti di tutta Italia – e personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport. L’evento, condotto da Flavio Insinna e Andrea Delogu, è stato trasmesso in diretta su Rai Uno.
Il presidente della Repubblica in occasione dell’apertura dell’anno scolastico a Vo’ Euganeo: “Riaprire impresa non facile”. E aggiunge: “Insostituibile contatto personale ma didattica a distanza grande sfida”.
Sull’omicidio di Colleferro: “Icona amicizia e solidarietà, scuola antidoto a intolleranza”. Azzolina: “Mai abbandonato la nave”. Palazzo Chigi: “Soddisfazione per ripartenza”.
“Oggi è un giorno importante. L’inaugurazione dell’anno scolastico, mai come in questa occasione, ha il valore e il significato di una ripartenza per l’intera società. Lo avvertono i ragazzi, lo comprendono gli adulti e le istituzioni”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’apertura dell’anno scolastico a Vo’ Euganeo.
“Ci troviamo di fronte -ha ricordato il capo dello Stato- a una sfida decisiva. Ripartire da Vo Euganeo, dà ancor più il senso di come questa sfida riguardi l’intero Paese. Così come qui a Vo’ la vita, dopo l’angoscia e le chiusure, è ripresa a pieno ritmo, così la riapertura delle scuole esprime la piena ripresa della vita dell’Italia”. La riapertura della scuola “è una prova per la Repubblica. Per tutti. Nessuno escluso”, ha affermato ancora.
“Anche dalle esperienze più negative si possono ricavare lezioni. Ad esempio, la didattica a distanza è stata una grande sfida, a cui non eravamo preparati, ma che ci ha fornito strumenti utili per il futuro”, ha poi sottolineato Mattarella aggiungendo: “In generale, l’uso delle tecnologie digitali ha fatto compiere a tutta la nostra comunità dei progressi che ora possono aiutare il lavoro e migliorare i modelli sociali. I giovani sono più avanti nella conoscenza e nella pratica dei mezzi informatici, e quanto è stato sperimentato a scuola allarga ulteriormente le possibilità di incontro, di confronto, di studio”. .
“Nulla – ha affermato poi – potrà mai sostituire il contatto tra le persone, il tenersi per mano. Tuttavia questa diffusione dello strumento digitale rappresenta un’opportunità che non va dismessa, ma coltivata e inclusa nella didattica e nei processi formativi”.
“Tutti siamo responsabili, e dobbiamo sentirci tali nei confronti degli altri. Una prova di responsabilità è richiesta anche a voi, cari ragazzi, e sono certo che vi mostrerete all’altezza. Dai comportamenti di ciascuno dipende la sicurezza collettiva; quella dei vostri genitori, dei vostri nonni. Non c’è una responsabilità superiore che consenta di fare a meno di quella di ciascuno di noi”, ha detto ancora il capo dello Stato.
“Dobbiamo andare avanti – ha aggiunto – sapendo che sui sacrifici di oggi costruiamo il futuro. Conosco i ritardi e le difficoltà e so bene che vi saranno inevitabili polemiche. So anche che, in atto, vi sono risorse limitate. Ma un Paese non può dividersi sull’esigenza di sostenere e promuovere la sua scuola”.
“Il lockdown ci ha mostrato anche che hanno sofferto pesanti esclusioni i ragazzi senza computer a casa, quelli che erano privi di spazi sufficienti, coloro che già vivevano una condizione di marginalità. Dobbiamo evitare che il divario digitale diventi una frattura incolmabile”, ha sottolineato poi Mattarella aggiungendo: “Per fortuna l’iniziativa di tanti insegnanti, l’impegno dei compagni di classe, l’azione positiva di associazioni di volontariato ha evitato, in molte circostanze, ingiuste emarginazioni, riuscendo a fornire i mezzi necessari alla connessione. E’ questa una frontiera nuova della lotta all’abbandono scolastico, e alla marginalità sociale, che resta un obiettivo esigente per la scuola”.
“A subire le conseguenze più pesanti del lockdown sono stati gli studenti con disabilità – ha poi ricordato – Per tanti di loro le rinunce hanno avuto un costo altissimo, a volte non sopportabile. E di queste sofferenze si son fatte carico le famiglie. Nella ripartenza della scuola l’attenzione a questi studenti deve essere inderogabile, a cominciare dall’assegnazione degli insegnanti di sostegno”.
“So bene, cari studenti, che la scuola vi è mancata quando, ai primi del marzo scorso, le sue porte sono state chiuse e avete avvertito quanto valesse l’incontro quotidiano con i vostri insegnanti, la vicinanza dei vostri compagni, quanto la convivenza fosse fattore di crescita e fondamentale strumento di socialità. Quel che è accaduto è stato come una lezione di vita che vi ha fatto comprendere, in modo chiaro, come la scuola sia indispensabile allo sviluppo personale di ciascuno di voi”, ha detto ancora Mattarella . Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’apertura dell’anno scolastico a Vo’ Euganeo.
“E’ stata dolorosa la decisione di chiudere le scuole. Necessaria e dolorosa”, ha quindi affermato. “La scuola – ha proseguito il capo dello Stato – ha nel suo dna il carattere di apertura, di socialità, di dialogo tra persone, fianco a fianco. Avete sofferto, ragazzi – e abbiamo sofferto tutti, per gli impedimenti e per le limitazioni. La scuola è specchio della società, e ne riflette difficoltà e aspettative. Ecco perché questi giorni, in cui le scuole riaprono e si popolano dei loro studenti e insegnanti, sono giorni di speranza”.