In occasione della visita del Presidente Sergio Mattarella al Sacrario Militare di Asiago
Venezia – “Nel centenario dell’inizio per l’Italia della ‘Grande guerra’ vi propongo di far rivivere ai nostri giovani un momento forte di coesione nazionale e di riscoperta della comune destino di questo paese: vi chiedo di gemellare le scuole delle vostre regioni con quelle del Veneto e di visitare insieme i luoghi di commemorazione”.
E’ questo il passaggio centrale della lettera che l’assessore all’Istruzione della Regione Veneto ha inviato ai colleghi delle altre regioni italiane nel giorno in cui il Paese ricorda i cento anni dall’ingresso nel primo conflitto mondiale. “Oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto essere presente sul Sacrario Militare di Asiago dove riposano 54.289 nostri compatrioti, dopo che l’anno scorso si era recato sul Monte San Michele in Friuli”, annota l’assessore veneto, che invita: “Seguiamo l’esempio del Presidente e rechiamoci in questo pellegrinaggio con il rispetto che si deve a chi ha sacrificato tutto per la Patria”.Proponendo gemellaggi e scambi tra scuole, “Italia su Italia”, l’assessore intende far rivivere quello che cento anni fa rappresentò un momento ‘fondativo’ dell’unità nazionale “Abbiamo il dovere di ricordare e di essere eredi di quella tanta umanità che tenne insieme il contadino analfabeta con il poeta armato, il borghese con il nobile, il militare di carriera con il precettato.
Nei Sacrari del Veneto e Friuli si trovano fianco a fianco, con la stessa dignità, ricomposti nell’onore della morte per la Patria che tutto livella, soldati semplici e graduati, ignoti e medaglie d’oro, caduti dell’una dell’altra parte”, sottolinea l’assessore, oggi al fianco del presidente della Regione e del presidente del Consiglio regionale nell’accogliere nel Sacrario di Asiago il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro della Difesa Roberta Pinotti. “Da assessore all’Istruzione vorrei coinvolgere tutti i colleghi delle altre regioni, affinché torniamo a gemellare l’Italia con se stessa per aiutare i giovani a riconoscersi come popolo. Un popolo che cominciò a sentirsi nazione proprio tra le trincee e i campi di battaglia del Veneto”.
I numeri dei caduti al fronte nel quadriennio della Grande Guerra – ricorda in calce l’assessore – confermano l’interregionalità di quel sacrificio: Piemonte: 60.207, Liguria 15.057, Lombardia 95.008, Veneto 73.574, Emilia 58.391, Toscana 55.636, Marche 23.066, Umbria 12.967, Lazio 21.345, Abruzzo 26.315, Campania 50.419, Puglia 33.439, Basilicata 8.719, Calabria 23.774, Sicilia 52.829, Sardegna 16.132, Trentino 11.000 per un totale di oltre 650.000 giovani soldati, in gran parte caduti in terra veneta, e il cui nome – chiosa – continua a vivere nei Sacrari militari e nei monumenti e cippi commemorativi nei paesi veneti.