di Annalisa Borghese
Se non fosse vero potrebbe essere un romanzo di fantascienza e ci risulta difficile considerare questa emergenza pandemia come un’opportunità per un concreto e necessario cambio di passo. Più facile continuare a fare baldoria come niente fosse che tanto poi passa. Oppure aprire la porta al panico e chiudere le finestre, altro che senso civico.
Nel frattempo la Natura fiorisce. Per quanto stravolta anch’essa, tuttavia mantiene tenace il suo ritmo stagionale e nell’aria la primavera si sente, eccome e i colori ci dicono che sta arrivando. Sembra una banalità, ma essendo fatti anche noi di terra, aria, acqua e fuoco (rispettivamente corpo, mente, emozioni e spirito), il richiamo della Natura risulta potente e curativo.
Cercarne il contatto, e prendercene cura a partire dal nostro balconcino verde, conviene. E chi non avesse due vasi fuori dalla finestra o prati o alberi da contemplare, potrà sempre alzare lo sguardo verso il cielo, mutevole come il nostro mondo emotivo: oggi scuro e cupo, ma sopra le nuvole, che transitano sospinte dal vento, è costantemente di un azzurro infinito, impregnato di quell’energia primigenia, intatta ed eterna che impasta ogni forma vivente.
In onore della Vita, di madre Natura e della fiducia che può ispirare, vi invito ad ascoltare le note di Emiliano Toso, in particolare il brano “Pace” tratto dall’album “La Danza della Vita” a 432 Hz (4’37’’).
Direzione e montaggio Luca Gonzatto – Vidyanam
Riprese Pierluigi Andreassi
Da ascoltare in tranquillità sorseggiando, se vi piace, una tisana alla verbena che favorisce il relax.