Le richieste di aiuto sono arrivate al Dipartimento della Protezione Civile da Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Lazio, Sardegna, Calabria, Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia e Trentino Alto Adige. Coordinamento nazionale per accedere ai fondi UE. A disposizione 500 milioni l’anno. Martedì pomeriggio la videoconferenza di coordinamento delle Regioni e delle Province Autonome
NordEst – Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha ricevuto dal Dipartimento della Protezione Civile la proposta di creare un coordinamento fra le 10 Regioni italiane e le 2 Province Autonome interessate dal maltempo dei giorni scorsi per accedere al Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea.
Entro la fine di novembre la Provincia Autonoma di Bolzano, insieme alle altre zone colpite, presenterà al Dipartimento un dettagliato resoconto sui danni provocati dal maltempo nelle scorse settimane e un preventivo di spesa per le manutenzioni e le opere di messa in sicurezza. Si tratta del primo passo concreto verso la richiesta di accesso alle risorse del Fondo di Solidarietà dell’UE, che ogni anno mette a disposizione delle zone colpite da calamità naturali complessivi 500 milioni di euro da spendere e rendicontare entro un anno e mezzo dall’erogazione. La richiesta verrà presentata a Bruxelles entro i primi giorni di dicembre.
La conferenza delle Regioni e Province coinvolte
La decisione è stata adottata di comune accordo da tutti i territori coinvolti dal maltempo delle scorse settimane, che ha preso le mosse dalla Calabria all’inizio di ottobre e che ha interessato poi anche Alto Adige, Trentino, Veneto, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Sardegna, Sicilia nell’ambito di una videoconferenza che ha visto presenti rappresentanti di tutte le dieci Regioni e delle due Province autonome colpite dal maltempo.
La richiesta di accesso al Fondo di Solidarietà avverrà in forma unitaria da parte di tutti i territori coinvolti solo se la somma dei danni supererà i 3,45 miliardi di euro, mentre avverrà singolarmente Regione per Regione se la stima si manterrà al di sotto di questa cifra ma in ogni caso superiore all’1,5% del Pil della singola regione. Dal 2003 a oggi l’Italia ha ottenuto 2,5 miliardi di euro dall’Ue in occasione di catastrofi naturali.
Dopo la firma da parte del presidente della Provincia Arno Kompatscher del decreto che dichiara lo stato di calamità naturale provinciale e la contestuale richiesta presentata al Governo italiano per il riconoscimento dello stato di calamità da parte dello Stato, si tenta ora anche la strada europea per accedere a ulteriori risorse economiche.
Austria interessata al legname di Bolzano
Un elicottero di una grande segheria austriaca sarebbe stato avvistato in Alto Adige, mentre sorvolava un bosco colpito dal maltempo. E’ quanto si apprende da fonti del settore legno a Bolzano.
In Austria operano cinque segherie che lavorano ciascuna un milione di metri cubi di legno all’anno, una addirittura 1,2 milioni, ovvero circa il danno registrato in Alto Adige oppure un decimo dell’intero settore in Austria. Il portale internet Holzkurier.com, dedica vari articoli ai danni ai boschi in Italia.
A Bolzano si è riunito riunisce un tavolo tecnico, al quale hanno partecipato l’assessore provinciale Arnold Schuler, i proprietari dei boschi, le segherie e alcuni esperti. “Ci sono due priorità: pulire i boschi dagli alberi caduti ed evitare un crollo dei prezzi – ha detto Schuler – dobbiamo sviluppare una strategia comune per evitare il caos e di conseguenza effetti negativi per l’intero settore”, ha aggiunto l’assessore.
Kompatscher: “Tavolo di lavoro e management plan”
Un tavolo di lavoro su come procedere con il recupero e la vendita del legno, un fondo d’emergenza immediatamente accessibile dai proprietari privati per i primi interventi e un management plan per fare sì che “ciascuno sappia esattamente cosa fare e come farlo”. Sono queste le misure messe in campo dal presidente della Provincia Arno Kompatscher e dall’assessore Arnold Schuler nell’ambito della riunione tecnica a Nova Levante, nei pressi di Carezza, una della zone più colpite dal maltempo.
Nei giorni immediatamente successivi al maltempo del 29 ottobre scorso la priorità è stata quella di mettere in sicurezza e liberare le vie di comunicazione della provincia. Ora occorre capire come gestire l’enorme quantità di legname accumulatosi nei boschi altoatesini: si stima che siano almeno un milione i metri cubi di materia prima da recuperare, stoccare e utilizzare. Solo in un secondo momento si potrà affrontare il capitolo di una eventuale riforestazione.
Questi i temi affrontati dal gruppo di lavoro che si è riunito al Dipartimento Agricoltura e Foreste al Palazzo Provinciale di via Brennero su convocazione dell’assessore provinciale Arnold Schuler. Alla riunione hanno preso parte esponenti della Ripartizione Agricoltura e Foreste, dell’Agenzia per il Demanio provinciale, esponenti dell’Unione Agricoltori Sudtirolesi (Bauernbund), dei proprietari delle segherie, dei lavoratori del legno, dell’Unione Energia Alto Adige, del settore legno dell’Associazione provinciale artigiani (Apa).
Si tratta, ha chiarito l’assessore Schuler, di una forma allargata e solidale del tavolo fondato tre anni fa da esperti del settore legno. La priorità per il futuro, hanno chiarito gli esperti, è che tutto il legno utilizzato in Alto Adige dalle segherie e per la produzione di energia da cippato provenga dalla provincia stessa e non venga acquistato da fuori.
Prezzo indicativo e fondo di rotazione
“Entro i prossimi 14 giorni occorre mappare il fabbisogno interno e la capacità di consumo di cippato, di legna da ardere e di legno da utilizzare per costruzioni, arredamento e altre applicazioni. Occorre inoltre capire dove poter stoccare il legname raccolto dai boschi, fintato che esso non verrà commercializzato, così da proteggerlo dal deterioramento dovuto all’umidità o ai parassiti” ha detto Schuler.
Occorre inoltre, secondo Schuler, stabilire un prezzo indicativo per la materia prima. Quanto al finanziamento dei lavori di recupero e stoccaggio del legname, si valuta l’istituzione di un fondo di rotazione per finanziare anticipatamente investimenti e acquisto di legname. Anche rispetto al tema del trasporto occorre valutare quanto margine di manovra consenta l’attuale stato di emergenza.
“Occorre ora primariamente mantenere la solidarietà interna e fare in modo che le informazioni siano a disposizione di tutti coloro che ne hanno bisoogno” ha sottolineato Schuler. Un management plan e linee guida d’intervento sono in corso di preparazione.
“Favorire il consumo interno”
L’obiettivo è quello di utilizzare internamente l’intero quantitativo di legname, ha sottolineato Peter Prader, rappresentante delle circa 100 segherie dell’Alto Adige. Gran parte delle segherie ha però già acquistato il legname da lavorare durante l’inverno e dunque le forniture sono già praticamente al completo fino a primavera. Thomas Egger dell’Unione Energia Alto Adige ha chiarito come margini di manovra siano comunque presenti. Delle circa 70 centrali di teleriscaldamento altoatesine 50 sono membri dell’Unione Energia Alto Adige, che svolgerà attraverso i propri associati un sondaggio sulla capacità ricettiva di cippato.
L’Obmann dell’Unione Agricoltori Sudtirolesi Leo Tiefenthaler ha sottolineato la necessità di procedure snelle e poco burocratiche per gestire la situazione eccezionale venuta a crearsi. I privati cittadini e i Comuni devono, secondo Tiefenthaler, ottenere dal Bauernbund il massimo supporto possibile nella ricerca di luoghi per lo stoccaggio del legname e segherie e stabilimenti per la lavorazione del legno dovrebbero rendersi disponibili a fornire gli spazi necessari.
Per la produzione di energia sarà necessario utilizzare solo legname interno. Il Bauernbund, con la sua distribuzione capillare, con il supporto del Servizio forestale, assumerà la guida di questo coordinamento la cui prossima riunione è fissata fra due settimane.