Le autorità tedesche hanno eseguito un sequestro di formaggio Asiago contraffatto, proposto da una azienda statunitense, nell’ambito della manifestazione Anuga.
Il formaggio Asiago contraffatto, prodotto nel Wisconsin, è stato esposto e proposto al pubblico nel corso della fiera, in violazione alla normativa comunitaria sulle denominazioni di origine. Ne ha dato notizia l’Aicig, l’Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche. Proteste si sono levate da piu’ parti in Veneto.
“E’ paradossale: non solo all’estero prolifera il falso made in Italy, ma la contraffazione della nostra qualità ci rientra in casa e nell’occasione più importante per la valorizzazione dell’agroalimentare di qualità”. L’assessore alla promozione e al commercio estero del Veneto Marino Finozzi è a dir poco sconcertato. “Benissimo il pronto sequestro da parte delle autorità tedesche di un formaggio americano presentato come ‘Asiago all’olio d’oliva e rosmarino’ – ha afferma Finozzi – ma un fatto del genere è un segnale d’allarme pericoloso: siamo all’esibizione plateale di quella che è solo la punta di un pericoloso iceberg, che sfrutta la fama meritata delle nostre produzioni per farci concorrenza con falsi evidenti, impoverendo il vero “made in Italy”, chi lo produce, chi è impegnato a renderlo ancora migliore, il territorio e la storia che della nostra tipicità sono le radici”.
Il controllo su questi abusi è essenziale, ma non solo da noi e in Europa, che si è data una normativa che consente a chiunque ne abbia le caratteristiche di valorizzare il proprio prodotto tipico. In questo caso però la tutela appare quantomeno carente. Purtroppo sappiamo che sul mercato estero circa l’80 per cento di ciò che viene spacciato, in un modo o nell’altro, con un richiamo all’Italia, nulla a che vedere con il nostro Paese e, in questo caso, la nostra regione. L’Europa, tutti noi dobbiamo vigilare – conclude Finozzi – e fare di più per difenderci dai tarocchi e spiegare ai consumatori di tutto il mondo come distinguere gli originali dai falsi”.
“E’ un episodio a dir poco inaudito: quel prodotto non doveva neppure essere esposto ad una rassegna importante e seria come Anuga. Di più: non dovrebbe proprio esistere e chi lo ha prodotto rubacchiando un nome famoso e giocando sull’equivoco dovrebbe risponderne, sia per la contraffazione sia per il danno d’immagine ed economico che una cosa del genere provoca”. L’assessore all’agricoltura e alla tutela del consumatore del Veneto Franco Manzato è andato su tutte le furie leggendo le notizie provenienti da Colonia, dove le autorità tedesche hanno sequestrato un formaggio chiamato Asiago ma prodotto nel Wisconsin e che all’Asiago DOP non somiglia neppure nell’aspetto, proposto ad’Anuga, la più grande rassegna mondiale dell’agroalimentare, in violazione alla normativa nazionale e comunitaria sulle denominazioni di origine. Medesimo provvedimento di sequestro è stato ottenuto, nei confronti della stessa azienda americana, anche per un prodotto denominato “Parmesan”.
“L’Europa dimostri di tutelare di più i produttori di qualità del vecchio continente – ha aggiunto Manzato – dove i nostri agricoltori hanno bisogno di meno burocrazia comunitaria e di maggiore impegno nella difesa della tipicità e qualità che creano valore. C’è da chiedersi perché un ‘coso’ del genere viene lasciato produrre, quando è un evidente inganno per gli stessi consumatori statunitensi. Siamo di fronte a qualcosa che non ha nulla a che vedere con il territorio, i controlli e persino con gli ingredienti del nostro Asiago DOP, visto che è arricchito da olio d’oliva e rosmarino. Si potrebbe definire un autentico intruglio, che miseramente somma a vanvera ingredienti e nomi ciascuno dei quali ha la sua nobiltà. Spero che l’Europa agisca anche per vie legali – ha concluso Manzato – per impedire alla fonte che possa continuare una scempiaggine del genere. In ogni caso chiedo un intervento specifico al nostro Ministro degli Esteri”.