molto la montagna – ha sottolineato il Presidente della Repubblica -, pur provenendo da una città di mare”. Mattarella, Socio Onorario del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico nel 65° del sodalizio
Roma – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto lunedì mattina al Quirinale una delegazione del CNSAS – Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – guidata dal Presidente, Maurizio Dellantonio, in occasione del 65° anniversario di fondazione del Corpo.
Dopo gli interventi del Presidente del CAI – Club Alpino Italiano – Vincenzo Torti, e del Presidente del CNSAS Maurizio Dellantonio, il Presidente Mattarella ha rivolto un saluto ai presenti.
Al termine è stato consegnato al Presidente Mattarella il diploma di Socio Onorario del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
L’intervento di Mattarella
Ringrazio molto il Presidente Dellantonio. Sono lusingato di far parte, come socio onorario – tra l’altro in questa ristretta cerchia di componenti onorari – del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
Amo molto la montagna, pur provenendo da una città di mare. Questo mi fa sentire un po’ abusivo perché non sono all’altezza, al livello che sarebbe richiesto ai componenti del soccorso alpino e speleologico.
Benvenuti al Quirinale. È un piacere incontrarvi. Ringrazio molto il Presidente Dellantonio e il Presidente Torti; d’altronde il Soccorso fa parte dell’articolazione della famiglia del CAI e quindi è la stessa realtà. Saluto nuovamente, per tutti i soci onorari, il Presidente Riccardo Chieppa, che ho avuto il privilegio di conoscere diversi decenni fa.
È un piacere accogliervi e ringraziarvi. Siete davvero un’eccellenza del nostro Paese, della sua vita. Lo fate nello spirito della montagna che è quello di aiuto reciproco, di solidarietà, di prestare soccorso generosamente a chi è in difficoltà. E lo fate costantemente; lo fate nelle occasioni specifiche di montagna o speleologiche, ma anche in altre circostanze, come nelle calamità naturali, quando intervengono, in collaborazione con la Protezione civile.
Tutto questo è nel segno della generosa disponibilità, di impegno volontario e di alta qualificazione professionale. Tutti requisiti che fanno del vostro Corpo – ripeto – un’eccellenza del nostro Paese.
L’esperienza dimostra che, in realtà, una buona parte degli episodi che richiedono interventi di soccorso sono dovuti a impreparazione, inesperienza e superficialità. E voi supplite a queste carenze che richiederebbero un’azione di educazione alla montagna molto più profonda e diffusa di quanto non si faccia.
Voi supplite con la vostra generosità, intervenendo, con sacrifici personali e anche delle famiglie – che ringrazio molto per questa disponibilità – e con dei rischi che si corrono ogni volta per recare soccorso in condizioni difficili e sovente di grande pericolo.
Per questo il pensiero va, anche da parte mia, ai vostri amici che sono caduti nel corso di operazioni di soccorso. Ed è per me una bella notizia ascoltare che siete sempre vicini ai loro familiari, anche a distanza di tanto tempo, di anni, per ogni esigenza e necessità di cui possono avere bisogno. Ma questa è una delle condizioni che sottolinea il carattere prezioso della vostra opera.
Il nostro è un Paese ampio, grande, variegato, ma ha una grande realtà di risorse generose, di persone che si impegnano generosamente. Il vostro è un esempio primario in questo versante, perché lo fate senza richiesta di riflettori, di notorietà, di riconoscimenti, ma per lo spirito di solidarietà che chiama le coscienze e le spinge ad aiutare chi è in difficoltà e chi ha bisogno di aiuto. Per questo vi ringrazio molto.
Voi fate parte primaria del volto più bello dell’Italia, di quello che si presenta con generosità, con il senso di comunità – come ha detto poc’anzi il Presidente Dellantonio – con la consapevolezza che siamo tutti legati da una sorte comune. Chi non lo comprende non sa cosa si perde; chi lo comprende si impegna con generosità. Complimenti per quello che fate. Grazie e auguri.
L’incontro al Quirinale