Dure le parole del Presidente Graziano Delrio: ‘la sforbiciata prevista dal decreto e’ un’operazione fatta sulla carne viva dei Comuni – ha affermato – peraltro a 4 mesi dalla chiusura dei bilanci’. Aspro anche il giudizio di Gianni Alemanno, che ha confessato di non capire l’entusiasmo dei parlamentari verso il provvedimento, soprattutto di quelli Pdl.
Ma per il ministro Giarda il taglio sugli enti locali e’ pari soltanto al 3% del totale della spesa. Sulla manifestazione del 24 Delrio ha parlato chiaro nel corso di una conferenza stampa indetta all’improvviso: ‘serve un deciso cambio di passo per far capire ai parlamentari che, oltre ai tagli lineari, la sforbiciata a Sanita’ e Trasporto pubblico locale gia’ gravano fortemente sugli Enti Locali’.
Non a caso infatti i sindaci martedi’ mattina chiederanno di incontrare il presidente del Senato Renato Schifani e soprattutto avviare un dialogo di chiarimento con i parlamentari. ‘Come sindaci non capiamo il giudizio positivo dato dalle forze politiche al decreto varato dal governo sul taglio dei costi’, ha chiarito Delrio. Sui tagli ha poi aggiunto che ‘i Comuni nutrono fortissime perplessita’ sul metodo, pur condividendo la volonta’ del governo di azzerare gli sprechi e le inefficienze’. Pero’, ha esortato, ‘bisognerebbe lavorare sui costi standard e invece verranno effettuati tagli lineari sul 23% della spesa corrente dei Comuni, taglio che equivale a un quarto del bilancio dei Comuni e che si aggiunge agli 8 miliardi di riduzione gia’ operata nel corso degli ultimi due anni. Il quadro invece e’ ancora peggiore se confrontiamo il periodo 2007-2013, nel quale – ha puntualizzato Delrio – il contributo dei Comuni e’ stato pari a 22 miliardi di euro’.
Dritto al sodo anche il sindaco di Roma e presidente del consiglio dell’Anci Gianni Alemanno, secondo il quale ‘la manovra sulla spending review e’ ambigua e non si capisce dove sono i tagli agli sprechi’ e quindi ‘il rischio e’ che migliaia di Comuni vadano in default’. Poi, in vista della manifestazione ha aggiunto che ‘i parlamentari devono mettere a punto gli emendamenti necessari per cambiare e, per quanto mi riguarda, ho gia’ comunicato ai parlamentari del Pdl che l’entusiasmo mostrato verso un decreto fortemente generico e penalizzante per i Comuni e’ fuori luogo. Si tratta – ha concluso – di una falsa spending review’.
Il confronto con le Regioni – Sul fronte delle Regioni e’ invece iniziato un confronto in sede tecnica tra Regioni e Governo che, dopo il faccia a faccia a Palazzo Chigi, ha avviato l’esame sulla Sanita’. ‘Mi e’ stato consegnato un grande plico con tanti numeri – ha spiegato il governatore della Toscana Enrico Rossi – e cio’ significa che i tagli sono stati decisi prima e non a valle della Spending review’. A buttare acqua sul fuoco pensa il ministro per i Rapporti col Parlamento, Piero Giarda, per il quale, ha riferito da Radio Rai, i tagli agli enti locali ammonterebbero solo a circa 7,5 miliardi, ‘pari al 3% del totale della spesa, cosa certamente non piacevole, ma si tratta sempre solo del 3%’.
Giudizio lusinghiero poi del titolare della Salute, Renato Balduzzi, per il quale il decreto sulla spending review ‘e’ migliorabile in Parlamento ma segna una svolta per la metodologia con cui sono stati fatti gli interventi’.