Tra i prodotti colpiti dal provvedimento: abbigliamento, calzature, detersivi, giocattoli,televisori,auto e moto, ma anche il caffe’, il vino, la cioccolata. E non solo: l’imposta sara’ rivista all’insu’ sui pacchetti vacanza, e una serie di servizi. Un Esempio? Taglio e piega dal parrucchiere.
Insomma, ce n’e’ abbastanza perche’ le associazioni dei consumatori parlino di vera e propria ‘stangata’ a danno degli italiani. Che il Codacons quantifica addirittura in 290 euro l’anno, mentre nel mirino della Federconsumatori c’e’, in particolare, il rincaro della benzina. Un esborso aggiuntivo di 32 euro l’anno, che sommati agli aumenti registrati da agosto 2010 (440 euro tra costi diretti e indiretti sui carburanti), portano a superare i 470 euro.
Il timore ora e’ che ci possa essere un’impennata dei prezzi dei beni di largo consumo. ‘Naturalmente – osserva Carlo Rienzi, presidente Codacons – l’aumento di 290 euro e’ una media, il costo sara’ maggiore se si tratta di una famiglia numerosa. Il rialzo portera’ ad un aumento di tutti i prodotti indistintamente perche’ l’Iva viene scaricata sui consumatori. Saremo destinati a veder salire anche l’inflazione: certamente non una bella notizia con gli stipendi e le pensioni ferme’.
Allarme, dunque, sulla benzina da parte della Federconsumatori, secondo cui gli effetti saranno particolarmente pesanti per le tasche degli italiani. Dice il presidente della Federconsumatori, Rosario Trefiletti: ‘Solo l’1% in piu’ comportera’ un aumento di 1,3 centesimi al litro. Ci saranno, quindi, ricadute negative per fare il pieno di benzina, ma anche sul tasso d’inflazione: i beni in Italia sono trasportati su gomma, pertanto ci saranno effetti sui prezzi’.