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Stava, celebrato il 36esimo anniversario dalla tragedia, ma in Consiglio provinciale De Godenz sollecita minuto di silenzio

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Polemica in Consiglio provinciale sul minuto di silenzio dedicato a Borsellino. De Godenz: “Ci ricordiamo di un morto e non dei 268 di Stava”

Tesero (Trento) – “È importante essere qui ogni anno per ricordare, perché quella di Stava è stata, soprattutto, una grande lezione che non dobbiamo mai dimenticare” sono state le parole dell’assessore provinciale allo sviluppo economico Achille Spinelli, intervenuto in rappresentanza della Giunta. Accanto all’esponente dell’esecutivo erano presenti – tra gli altri – il sindaco di Tesero Elena Ceschini, il consigliere delegato del Comune di Longarone all’interno della Fondazione Stava 1985 Anna Olivier, il presidente della Fondazione Graziano Lucchi, numerosi primi cittadini della Valle di Fiemme, i consiglieri provinciali Pietro De Godenz e Gianluca Cavada, la senatrice Elena Testor, il commissario della Comunità territoriale della Val di Fiemme Ivan Zanon e il presidente della Sezione degli alpini di Trento Paolo Frizzi.

Nel rivolgere un plauso e un ringraziamento alla Fondazione che in tutti questi anni ha tenuto vivo il ricordo della catastrofe di Stava, promuovendo iniziative e studi guardando in particolare alle giovani generazioni, l’assessore Spinelli ha ricordato come la causa di quanto accaduto non vada ricercata nella fatalità, bensì “nelle scelte sbagliate che vennero fatte e nella colpevole sottovalutazione delle loro conseguenze. Pensavamo che una cosa del genere non sarebbe mai potuta accadere e invece ci scoprimmo indifesi ed incapaci”.

Stava – ha sottolineato l’assessore – ci ha insegnato quanto possa essere fragile l’equilibrio che si instaura fra uomo e ambiente e questa era certamente una tragedia evitabile. Da allora il Trentino ha fatto molto sul fronte della prevenzione, dei controlli, della tutela dell’ambiente e dei suoi equilibri legiferando e intervenendo con priorità per la loro salvaguardia.

Anche attraverso il percorso degli Stati generali della montagna, la convinzione maturata dall’Amministrazione provinciale è che un territorio di montagna debba essere un territorio abitato: “Solo così si può far fronte alle emergenze, ma soprattutto organizzare il necessario lavoro di prevenzione. Essere radicati sul territorio è fondamentale e le persone che vivono in montagna sono le prime ad essere in grado di compiere un vero presidio.

Fra gli strumenti che la Provincia autonoma ha messo in campo recentemente, abbiamo la Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile, che sarà la nostra guida da qui al 2030, ma anche le misure per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e il Piano energetico ambientale, che ha l’obiettivo di ridurre entro il 2030 le emissioni climalteranti del 55% rispetto al 1990. Noi ci crediamo molto, e continueremo a muoverci in questa direzione”.

La polemica in Consiglio provinciale

“Non voglio creare polemica ma ci ricordiamo di un morto e non di 268”. Così il consigliere provinciale Pietro De Godenz (Upt), in Consiglio provinciale a Trento. Un attimo prima si era concluso il minuto di silenzio, richiesto dall’assessore all’Istruzione Mirko Bisesti e autorizzato dal presidente Walter Kaswalder, per ricordare la strage di via d’Amelio, di cui oggi cade il 29/o anniversario, in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta. Un appello, quello di De Godenz, raccolto anche dal consigliere della valle di Fiemme Gianluca Cavada (Lega): “Volevo ricordare anch’io l’evento di Stava, a cui ho assistito perché frequentavo la scuola alberghiera”. A quel punto è intervenuta Sara Ferrari (Pd), che ha chiesto anche Stava un minuto di silenzio. Kaswalder ha acconsentito ricordando di aver già detto in precedenza che avrebbe volentieri partecipato alle cerimonie, se non fosse stato necessario presiedere il Consiglio provinciale.


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