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Tragedia AF 447, “Due piloti dormivano prima dello schianto”, le ultime parole: “Siamo morti”

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Il volo Air France Rio-Parigi precipitò nell’Atlantico il 1° giugno 2009: 228 morti. Un’inchiesta di “Vanity Fair” racconta nuovi dettagli dell’accaduto: il capitano era andato a dormire perché stanco dopo una serata passata a Rio

daily

Parigi  – Emergono nuovi dettagli sulla tragedia sul volo della solidarietà tra Rio e Parigi in cui morirono anche i trentini, Rino Zandonai. Giovanni Battista Lenzi e Luigi Zortea. Il volo Air France Rio-Parigi precipitò nell’Atlantico il 1° giugno 2009: 228 morti. Una nuova inchiesta di «Vanity Fair» racconta ulteriori dettagli. Secondo le informazioni raccolte, il capitano era andato a dormire perché stanco dopo una serata passata a Rio.

Stavano dormendo poco prima dello schianto due dei tre piloti del volo Air France 447 Rio de Janeiro-Parigi precipitato nel 2009 nell’oceano Atlantico (i morti furono 228, tra cui sei italiani) e l’ultima frase che il capitano pronunciò, rendendosi conto di quanto stava per accadere, fu: “C… siamo morti”. Sono alcuni dei dettagli che emergono da un’inchiesta pubblicata da Vanity Fair, e riportata dal Daily Mail, che aprono nuove riflessioni sulla tragedia.

Dalle trascrizioni delle conversazioni che si sono svolte in cabina, poco prima del disastro, tra il 37enne David Robert, il 32enne Pierre-Cedric Bonin e il 58enne Marc Dubois, emerge che i due piloti più anziani stavano dormendo e avevano lasciato l’aereo in mano al più giovane.

Il Comandante a Rio

Secondo Vanity Fair il giorno prima della tragedia il capitano Marc Dubois trascorse una notte a Rio con la sua amante, una giovane ex hostess e cantante lirica (anche lei morta sul volo 447).  L’aereo, entrato in una grossa tempesta, perse velocità. A quel punto invece di abbassare il muso dell’aereo per far fronte allo stallo, come avrebbero dovuto fare secondo le normali procedure i piloti, lo sollevarono verso l’alto. Dubois rientrò nella cabina di pilotaggio quando ormai era troppo tardi.

Le indagini

Le indagini sull’incidente sono durate complessivamente tre anni (dal giugno 2009 al giugno 2012) e furono inizialmente ostacolate dalla mancanza di testimonianze oculari e di tracce radar attendibili, oltre che dalla difficoltà a recuperare i resti del velivolo e le scatole nere, individuate e recuperate dal fondo dell’oceano due anni dopo l’incidente, nel maggio 2011. Secondo il rapporto finale del Bea l’incidente fu causato da un inseme di fattori tecnici e umani.

Approfondimenti:

La notizia sui giornali stranieri

  1. Vol AF447 : les dernières paroles des pilotes avant le crash de l’avion
    AbidjanTV
    “Putain on est mort!”. C’est le cri de détresse lancé par l’un des trois pilotes du vol AF447 d’Air France peu avant que son avion ne s’écrase en …
  2. Letzte Worte von Flug AF447: «Scheiße, wir sind tot!»
    aeroTELEGRAPH
    Mehr als fünf Jahre sind seit dem Absturz von Air-France-Flug AF447vergangen. Und immer noch kommen neue Details ans Licht.
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