"Quasi tutte le corse mattutine dal Bellunese per Venezia e Padova sono state soppresse, centinaia di pendolari sono rimasti a terra. E’ stato il caos a Belluno come in numerose stazioni del Trevigiano e del Padovano".
Bond porta l’esempio di due treni frequentatissimi: il Belluno-Venezia delle 7,31 e il Belluno-Padova delle 7,34. "Entrambi sono stati soppressi nel malumore generale.
Tutti sapevano dello sciopero indetto dai sindacati ma la maggior parte degli utenti credeva che le corse in questione fossero garantite. Così è sempre stato anche in occasione di scioperi recenti e analoghi. E’ mancata innanzitutto una corretta informazione".
"Chiederò all’assessore regionale ai trasporti Renato Chisso di verificare se ci siano state delle violazioni", prosegue Bond. "Vorrei poi capire se le sanzioni verso Trenitalia possano essere applicate anche ai singoli dirigenti. Forse servirebbe maggiore responsabilità da parte di tutti".
Le segnalazioni di nuovi disservizi intanto si moltiplicano: l’ultimo della serie riguarda il treno regionale 5686 partito da Venezia alle 12,43 del 30 maggio scorso e arrivato a destinazione con novanta minuti di ritardo.
Dopo un calvario sul tratto in salita del Fadalto (con numerose fermate e faticosi riavvii), il convoglio è "morto" alla Stazione per l’Alpago. "Mi è stato riferito – conclude Bond – che lo stesso capotreno ha riferito ai passeggeri: "Il treno non ce la fa".
"Non è un caso che si sia dovuta attendere una motrice per trascinare il treno fino a Ponte nelle Alpi. Siamo al colmo dei colmi".