Si tratta del più lungo periodo di siccità degli ultimi 75 anni
Nordest – Il Trentino Alto Adige continua ad aspettare la prima vera nevicata della stagione. Tra dicembre e gennaio nella parte meridionale della provincia è stato registrato solo un millimetro di precipitazioni. Una simile siccità risale – informa il meteorologo provinciale Dieter Peterlin – all’inverno 1941/42, ovvero 75 anni fa, e anche nei prossimi giorni non sono previste precipitazioni rilavanti.
Per questo motivo è molto elevato il rischio d’incendi nelle zone boschive dell’Alto Adige. Soprattutto sui versanti esposti al sole lo strato di humus e tutto lo strato erboso compresi cespugli e piante sono disseccati. Tra l’altro è vietato gettare mozziconi di sigaretta dagli impianti di risalita.
I giorni della merla
La merla e il freddo – I cosiddetti giorni della merla sono, secondo la tradizione, gli ultimi tre giorni di gennaio (29, 30 e 31) oppure gli ultimi due giorni di gennaio e il primo di febbraio. Sempre secondo la tradizione sarebbero i tre giorni più freddi dell’anno. La spiegazione della locuzione deriverebbe da una leggenda secondo la quale, per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi pulcini, in origine neri come i maschi della stessa specie, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1º febbraio, tutti grigi a causa della fuliggine. Da quel giorno tutti i merli femmina ed i piccoli furono grigi.
Un tuffo gelato – Sarà un vero un vero e proprio tuffo polare quello in programma domenica 29 gennaio nel lago di Ledro, lo specchio d’acqua posto a 650 metri di quota nel Trentino sud occidentale tra il lago di Garda e la valle del Chiese. Il “Tuffo della Merla della valle di Ledro” coinvolgerà alcune decine di irriducibili appassionati provenienti da tutto il nord Italia in un evento da Guinness: vuoi perché l’evento più gelido d’Italia è dedicato all’Unesco che in valle di Ledro tutela la biosfera delle montagne che sovrastano il lago e poi le palafitte; vuoi perché la temperatura dell’acqua in questi giorni è molto vicina allo zero. Non a caso il lago, nella zona antistante le palafitte, appare coperto da una sottile crosta di ghiaccio. E pensare di tuffarsi dalla riva, nuotare per una ventina di metri, salire sul pontile leggermente riscaldato dal sole di mezzogiorno, rituffarsi in acqua e tornare a riva rappresenta una vera e propria impresa. Lo scorso anno sono stati 82 gli arditi realmente entrati in acqua.
Il Meteo
Meteotrento.it prevede alta pressione ben salda e in grado di deviare le piovose perturbazioni atlantiche, per cui non si prevedono precipitazioni a breve e medio termine. Il massimo effetto delle deboli infiltrazioni di aria umida che riusciranno solo a sfiorarci, sarà costituito da un po’ di nuvolosità in transito tra venerdì sera e la giornata di sabato. Questo permetterà alle temperature minime di essere meno rigide nei fondovalle all’alba di sabato e all’alba di domenica (per minore irraggiamento [perdita di calore] notturno). In quota zero termico oscillante intorno ai 1.500 metri. Possibile mutamento della situazione per l’inizio del mese di febbraio, in particolare intorno al 2-3 del mese, ma si rischiano copiose precipitazioni, piovose fino a quote piuttosto alte per la stagione, con la neve confinata ben oltre i 1.500 metri.
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