Incontro con il sindacato Fai Cisl e gli operai forestali
Trento – Gli operai forestali e il lavoro che fanno per garantire la manutenzione del territorio sono una risorsa del Trentino, e la Provincia continuerà, pur nel generale quadro di una riduzione delle risorse che tocca anche il settore forestale, ad investire in essi. E’ quanto ha affermato stamane l’assessore alle foreste incontrando al Collegio Arcivescovile gli operai forestali del Trentino, rappresentati dal sindacato Fai Cisl, preoccupati, nell’imminenza della scadenza del proprio contratto, per la continuità del proprio posto di lavoro.
“Intendiamo mantenere le squadre di lavoro così come sono attualmente – ha assicurato l’assessore, affiancato nell’incontro dal dirigente generale del Dipartimento Territorio, agricoltura, ambiente e foreste, Romano Masè, e dal dirigente del Servizio Foreste e fauna Maurizio Zanin – senza ulteriori riduzioni di personale e c’è la disponibilità, non appena avremo certezza di risorse aggiuntive, a mettere a disposizione risorse per il settore”.
Attualmente nel settore forestale, comprendendo Servizio Foreste, Agenzia delle foreste demaniali, Bacini montani, Enti Parco, Aziende forestali e Comuni, lavorano circa 500 operai, ai quali si affiancano altri 700-800 operai del “Progettone”. La superficie di territorio presidiata da queste maestranze è di circa 346.000 ettari, in gran parte coperta da boschi. Complessivamente, la Provincia mette a disposizione del settore (comprese le risorse per il Progettone) circa 60 milioni di euro. Un patrimonio notevole, dunque, che va però gestito al meglio.
I vincoli imposti dal Patto di Stabilità, che si allenterà nel 2017 in base all’accordo stipulato con il Governo, i processi di revisione e razionalizzazione della spesa avviati, in tutti i settori, dalla Provincia, e il blocco del turn over hanno portato ad una progressiva riduzione del personale forestale addetto alla manutenzione del territorio. Si tratta di un ambito strategico per il Trentino, sia per fare fronte ai fenomeni di erosione idrogeologica, sia per l’importante funzione che tale manutenzione gioca nella conservazione di un ambiente e di un paesaggio la cui “tenuta” è fondamentale per il turismo.
L’assessore si è confrontato a lungo stamane con gli operai forestali, che gli hanno rivolto numerose domande, confermando la ferma volontà della Provincia di non derogare a questo importante servizio. La necessità di dover continuare a fare le stesse cose con meno risorse e meno personale a disposizione (nel settore forestale molti sono coloro che andranno in pensione nei prossimi anni) ha tuttavia imposto una revisione delle modalità organizzative di impiego del personale.
A tal fine è in corso l’elaborazione di un Piano di riorganizzazione (per altro anticipato già negli anni scorsi, quando ancora la crisi economica non era emersa, ad esempio attraverso l’accorpamento delle stazioni forestali) che prevede ad esempio l’impiego del personale a scavalco su vari distretti. Un nuovo modello organizzativo finalizzato a mettere in rete le attività di manutenzione del territorio su una scala più ampia, ed alla scelta di impiegare le risorse disponibili ad attività quali la manutenzione degli oltre 5 mila chilometri di strade forestali presenti in Trentino.
“La vera risorsa del Trentino – ha più volte ripetuto l’assessore alle foreste – è il suo Statuto di autonomia e la certezza di poter disporre della quasi totalità delle entrate fiscali prodotte dal territorio. E’ da qui che dobbiamo ripartire, dal buon andamento di alcuni settori economici quali ad esempio il turismo che porta risorse utili all’intero sistema, così come dobbiamo ripartire dalla capacità di guardare al futuro con ottimismo. Stiamo meglio che in altre realtà territoriali a noi vicine o del resto del Paese. Le risorse, ora congelate per effetto del Patto di Stabilità, ci sono e sono per tutti, anche per il rinnovo del contratto degli operai forestali”.