Primo Piano Trentino Alto Adige Valsugana Tesino

Trento, Convegno e proteste, l’ex governatore Rossi interroga: “Perché chiamare le forze dell’ordine?” La Provincia conferma: “Porte forzate”

Share Button

Dopo gli scontri dei giorni scorsi nella sede della Provincia in piazza Dante, L’ex governatore trentino e capogruppo del Patt, Ugo ​Rossi ha depositato un’interrogazione sui fatti del 22 marzo scorso. La Provincia sottolinea: “Le telecamere confermano: forzate due porte”. Intanto sui manifesti fascisti a Trento, è stato depositato un esposto in Procura

Trento – Nel ricapitolare l’accaduto, Rossi ricorda che alle 18 presso la sala Belli, nella sede della Provincia, si è tenuta la “conferenza pubblica” intitolata: “ Donne e uomini. Solo stereotipi di genere o bellezza della differenza?”. L’evento – precisa Rossi – promosso dall’assessorato all’istruzione, università e cultura e dall’assessorato alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, ha visto la presenza dei due assessori, Bisesti e Segnana.

“Come tristemente noto – prosegue il consigliere – in tale occasione si è registrato l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno provveduto all’allontanamento di alcune persone che stazionavano nei locali esterni di accesso alla sala in cui si svolgeva l’incontro. Sembra che le persone non avessero trovato posto all’interno. Dalle dichiarazioni rilasciate dal Questore di Trento alla stampa, queste persone rimaste nei corridoi sono state allontanate su richiesta della Provincia. A giudizio del Presidente della Provincia l’ingresso di queste persone nel Palazzo è stato “illegale”. Di qui la denuncia alle autorità.

 Sulla base di questa ricostruzione dei fatti, Rossi vuole sapere dal governatore Fugatti perché sia stata scelta per una “conferenza pubblica” una sede come sala Belli, se i posti disponibili fossero effettivamente esauriti, se gli assessori Bisesti e Segnana erano o meno a conoscenza che fuori dalla sala vi erano persone che non erano riuscite ad entrare e se abbiano o meno provveduto a colloquiare con loro per informarle dell’impossibilità di accesso e della necessità di spostarsi liberando i corridoi.

Infine il consigliere chiede se, qualora non avessero ritenuto o potuto farlo gli assessori, vi abbia provveduto qualcuno in loro vece, chi abbia richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, chi abbia richiesto l’allontanamento delle persone presenti nei corridoi e se le persone presenti nei corridoi siano entrate tutte in modo “illegale”.

 

Il presidente di Anpi Alto Adige Südtirol ha depositato in tribunale a Bolzano un esposto in relazione ai manifesti fascisti affissi abusivamente in questi giorni per ricordare il 100/o anniversario della Fondazione dei Fasci di combattimento, cioè, la nascita del fascismo, in aperta e manifesta violazione della Costituzione e delle leggi Scelba e Mancino. Nell’esposto, anche la segnalazione relativa al fatto anomalo che i “soliti noti” abbiano potuto agire “stranamente” indisturbati. “Questa sfida reiterata alla legalità assume il significato di un vero e proprio schiaffo all’autonomia e alla convivenza e richiede da parte delle istituzioni il superamento di pigrizie, sottovalutazioni, complicità e, soprattutto, un forte impegno per contrastare le azioni dei gruppi neofascisti, xenofobi e razzisti e per promuovere politiche di reale attuazione e valorizzazione dei valori della Costituzione, incluse quelle della memoria”, si legge in una nota dell’Anpi.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *