Deve rispondere di tentato omicidio e lesioni aggravate un quarantenne originario del Burkina Faso accusato di avere aggredito e ferito con delle forbici una donna di 65 anni volontaria nella parrocchia di Ranzo, in Trentino, nel cui oratorio l’uomo era ospitato da alcuni giorni per un progetto di inserimento lavorativo
Trento – Dopo una vasta e lunga ricerca nei boschi della zona, i carabinieri lo hanno rintracciato e arrestato. La vicenda è iniziata nella prime ore della mattina quando la donna, Luciana Rigotti, ha dato un passaggio in auto al migrante che aveva un appuntamento a Trento per una visita medica.
Da una prima ricostruzione, dopo un breve tratto di strada l’uomo, per cause ancora da chiarire, ha aggredito la donna ferendola più volte, quindi è scappato. La volontaria si è trascinata per alcuni metri e successivamente è stata soccorsa e trasportata in codice rosso con l’elicottero all’ospedale S.Chiara di Trento.
I sanitari le hanno riscontrato ferite guaribili in un mese.
Immediatamente sono scattate le ricerche da parte dei carabinieri, che hanno utilizzato anche l’elicottero e i droni, e dei vigili del fuoco volontari. Nel pomeriggio l’uomo è stato individuato e fermato nella zona delle Sarche. Portato in caserma, è stato interrogato fornendo ai carabinieri un racconto confuso e mostrando evidenti problemi psichici. In Trentino da alcuni anni, l’uomo era rimasto convolto in alcune vicende legate alla droga. Dallo scorso 3 giugno si era trasferito nel paese di Ranzo per lavorare in un’azienda agricola di Vezzano, paese poco distante, seguito dai volontari della Caritas.
Evidente è lo sconcerto in paese per la vicenda. “L’uomo non stava bene da qualche giorno. Era la prima volta che ospitavamo una persona in un progetto di inserimento lavorativo nell’oratorio di Ranzo, solitamente destinato ad accogliere i pellegrini lungo il cammino di San Vili”, afferma il parroco della diocesi Altogarda e Valle dei Laghi, Paolo Devigili.
Il Vescovo Tisi a Ranzo martedì sera
L’arcivescovo di Trento martedì sera 8 giugno sarà a Ranzo per celebrare una messa nella chiesa parrocchiale per esprimere solidarietà alla comunità. “Preghiamo – dice mons. Tisi – perché Luciana possa riprendersi. Sento di doverla ringraziare per la sua testimonianza di accoglienza, nella gratuità. So che in cuor suo ha già perdonato chi, in preda a un evidente disagio pregresso, ha alzato le mani contro di lei. Pregheremo anche per lui”.