Boschi, riforma rassicura le autonomie ma non mancano i dubbi sul futuro. Protesta in piazza dei sindacati per l’arrivo del ministro
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Trento – “La crescita, per essere consolidata, ha bisogno di riforme strutturali, riforme annunciate, ma mai realizzate. La riforma costituzionale è la base su cui appoggiare tutte le altre riforme, ne discutiamo da 30 anni”. Lo ha detto il ministro per le riforme costituzionali, Maria Elena Boschi, intervenendo al Festival dell’economia di Trento. “Con la riforma avremo un procedimento legislativo più semplice, avremo un nuovo senato, con funzioni diverse, che rappresenterà le autonomie e i comuni, in un nuovo rapporto fra Stato e Regioni, con chiarezza sulle competenze.
Questo – ha detto – può contribuire ad un maggiore sviluppo economico del Paese”. Circa le autonomie, il ministro ha evidenziato come la riforma abbia salvaguardato le regioni a statuto speciale. “Cosa non scontata – ha detto – perché sapete che c’erano anche proposte che ne proponevano l’abolizione e abbiamo previsto che la riforma venga applicata alle autonomie in seguito ad un intesa, nell’ottica di una piena collaborazione istituzionale”.
La protesta dei Sindacati
Prima dell’arrivo del ministro Maria Elena Boschi, che interviene al Festival dell’Economia, sono scesi in strada i sindacati di base di Trento per una manifestazione dietro allo striscione “La nostra Costituzione non si tocca”. Protestano contro il referendum costituzionale con un cartello “Sopra Banca Etruria Boschi campa sotto Banca Etruria il popolo crepa”.
E’ solo uno sparuto gruppo che canta davanti al palazzo della Prefettura e a pochi metri dall’Auditorium S.Chiara dove si svolge il convegno, una trentina di manifestanti e un numero pari, intorno a loro, di forze dell’ordine a contenerli.
Boschi incontra il governatore Rossi
Riforma costituzionale e autonomia: questi i temi al centro del colloquio che si è svolto in Provincia a Trento, fra il ministro Maria Elena Boschi e il governatore del Trentino, Ugo Rossi, a margine dell’incontro proposto dal Festival dell’economia.
“Le clausole di salvaguardia – ha ricordato Rossi – non costituiscono la difesa di uno status di privilegio, ma il riconoscimento di condizioni storiche ed istituzionali del tutto particolari e, nel contempo, l’opportunità di mettere a disposizione del Paese esperienze di autogoverno consolidate e comunque innovative”. La riforma costituzionale – è stato sottolineato durante l’incontro – riconosce che la specialità è un tema complesso e fissa un percorso di riforma statutaria fondato sulla reciproca fiducia tra Stato e Autonomie speciali. “Dentro la revisione costituzionale – ha detto Rossi – si conferma l’approccio di collaborazione di tipo pattizio fra Stato e Autonomie”.