Per farne quindi davvero una struttura modello, serve anche unno sguardo imprenditoriale. E’ il penitenziario di Trento, aperto lo scorso dicembre, nuovo e moderno, con 220 detenuti, senza sovraffollamento. A spiegarlo sono il direttore, Antonella Forgione, e il comandante del reparto di polizia penitenziaria, Domenico Gorla. Hanno iniziato con l’esternalizzare il servizio di lavanderia, ‘in cambio’ di sei detenuti assunti. Ma attendono anche che qualche imprenditore si faccia vivo per sfruttare le serre e magari pure le cucine, per farne catering.
I tossicodipendenti del nuovo carcere di Trento avranno a disposizione la ‘pet teraphy’ quale aiuto per la disintossicazione. La terapia col supporto di animali partira’ il mese prossimo e si concludera’ a fine anno.
A portarla a Trento saranno gli esperti della comunita’ di San Patrignano, fondata a fine anni settanta da don Vincenzo Muccioli, che hanno gia’ accordi e hanno effettuato sopralluoghi per le attivita’ programmate coi cani. L’iniziativa, che viene annunciata dal direttore della struttura penitenziaria, Antonella Forgione, e’ una delle novita’ introdotte quest’anno.
Neppure il carcere piu’ recente e moderno d’Italia e’ immune ai danni dei tagli ai budget, ma gli imprenditori potrebbero investire.