Singolare incendio martedì mattina nella torre civica
Trento – Vigili del fuoco mobilitati martedì mattina a Trento per le fiamme divampate nella torre civica. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e l’area circostante è stata transennata.
Le fiamme si sono sprigionate verso le 11 all’altezza dell’orologio, nella parte superiore della torre. Il focolaio all’interno della torre sarebbe partito forse a causa di un corto circuito elettrico.
La torre era stata restaurata nel 2011. La struttura è del Museo diocesano, le cui sale sono state comunque precauzionalmente sgomberate. Preoccupano il castello campanario in legno con una campana del 1789.
Corto circuito all’origine
Tra le ipotesi un corto circuito. Spento in mezz’ora l’incendio dai vigili del fuoco, mentre i passanti, residenti e turisti, si sono fermati ad osservare prima il fumo, poi le fiamme uscire dalla sommità della torre.
La Torre
Edificata a partire dall’XI secolo, la torre sorge sui resti della porta romana che si apriva sulla via Claudia Augusta, la Porta Veronensis. Durante le feste del Concilio e in occasione del passaggio di grandi personalità la torre veniva illuminata e dalla sua sommità si sparavano salve di artiglieria e fuochi d’artificio.
Il palazzo, residenza vescovile fino alla seconda metà del XIII secolo, deve il suo aspetto attuale ai lavori di restauro novecenteschi che eliminarono gli adattamenti dei secoli precedenti riportandolo emblematicamente alla fase medievale. La Torre è adiacente al Museo Diocesano Tridentino, che ospita nelle proprie collezioni importanti testimonianze figurative relative al Concilio di Trento.
L’intervento dei Vigili del fuoco trentini
Il primo intervento ha visto all’opera nove Vigili del Fuoco, muniti di autopompa, autoscala e vettura comando. Il personale intervenuto ha notato che l’orologio della torre si era fermato alle ore 10.55. All’arrivo hanno visto il fumo uscire dalla torre; due sono entrati con l’estintore per verificare l’eventuale presenza di persone. Altri due hanno iniziato a stendere la tubazione degli estintori all’interno della torre. Poi è stata piazzata l’autoscala che si è deciso di non utilizzare, come si fa in questi casi, finché all’interno della struttura operava del personale. Il getto dell’acqua avrebbe potuto infatti indirizzare calore e fumo verso chi stava intervenendo all’interno, mettendolo in pericolo.
Quando i Vigili del Fuoco intervenuti all’interno della Torre non hanno potuto più proseguire perché la scala era bruciata e il fumo e il calore impedivano la vista, si è deciso di proseguire l’intervento dall’esterno con l’autoscala, con getti di schiuma a bassa espansione.
Nel rogo, domato verso le ore 16, è andata bruciata tutta la struttura in legno che si trovava nella parte alta della torre, tra l’ultimo solaio in pietra e la copertura. Vista la complessità dell’intervento, con un incendio da contrastare a quasi 40 metri di altezza, si è deciso di far uscire dalla caserma di Piazza Centa anche un’autopiattaforma, un mezzo antincendio industriale, un mezzo antincendio aeroportuale e il “carro aria” per assicurare una riserva di bombole per il personale. Nel primo pomeriggio sono intervenuti ulteriori mezzi (un’autogru, un “carro crolli” e un’autoarticolato) per mettere in sicurezza la campana. Il contingente impiegato è salito così a 18 persone.
Lo spegnimento, come testimonia il personale intervenuto, è stato abbastanza complesso perchè nella torre c’era molto legno e, non potendo operare dall’interno, è stato difficile spegnere le braci che sono formate. Verso le ore 14.00 è crollata la campana, che era sostenuta da travi in legno, ed è finita sull’ultimo solaio in pietra. Si è staccato il battacchio e si sta verificando l’entità degli altri danni riportati dalla campana e dalla torre. Si è lavorato fino a tarda sera per la messa in sicurezza della campana, che pesa circa 1300 chili e che è stata ancorata con un cordino di acciaio attaccato alle travi.