Ma se novità doveva essere, con Renzi si sono visti slogan e frasi d’impatto ma poca politica concreta, vicina alla gente che si interroga sul futuro della propria terra.
Auditorium pieno a Trento, soprattutto di giovani per un lungo monologo del sindaco di Firenze, che ha rassicurato i trentini.
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L’affondo alle autonomie speciali – Jeans e camicia bianca, sorriso da politico navigato, nonostante l’età: "Rispetteremo le Regioni a statuto speciale", ha detto. Ma nei giorni scorsi non era il primo ad attaccarle?
"Il tema delle autonomie è molto complesso – ha precisato – in Italia è chiaro che il sistema del federalismo non ha funzionato ma è evidente che il Trentino e l’Alto Adige hanno una particolarità tutta propria che deriva dalla storia di questo Paese".
Ha promesso tolleranza zero su vitalizi e privilegi della politica e rottamazione del cavaliere. Ma sulla cronaca di queste ore, ha ricordato: "La politica deve occuparsi d’altro. Di quella ragazza di 17 anni uccisa a Palermo, mentre cercava di difendere la sorella dal fidanzato. E smettiamola di chiamarlo delitto passionale – ha, poi detto, – diciamo femminicidio. Una donna ogni due giorni viene uccisa. Oggi siamo a cento".
Fuori dalla sala da quasi mille posti, sono rimaste oltre un centinaio di persone. Così Matteo Renzi, appena arriva a Trento col suo camper passa apposta da loro, per salutarle. Entrando poi chiede ai vigili del fuoco di sistemarle. Prova anche a chiedere un collegamento video con un’altra sala.
Rottamazione? – "Basta coi vitalizi, basta col finanziamento pubblico ai partiti, questo intendo» ha ribadito. La sua campagna per le primarie del Pd nella tappa trentina inizia scusandosi per il ritardo, 15 minuti. Ha trovato coda in autostrada, arrivando da Bolzano. La sala è piena di giovani, più un po’ di adulti e qualche testa coi capelli bianchi. Come in ciascuna delle sue tappe, gli esponenti del Pd locale si sono divisi, tra sostenitori e "avversari", presenti e assenti.
Futuro, Europa e merito – Le priorità del programma politico: "Futuro, Europa e merito. E basta con la parola rottamazione, se non si capisce che negli ultimi 25 anni il mondo è cambiato in maniera impressionante. Siamo passati – ha detto Renzi – dalle musicassette ai lettori digitali. Quando mio padre era rappresentante in giro e chiamava a casa dovevamo lasciare a casa il telefono libero, l’immagine del gettone telefonico è oggi diversissima dallo smartphone, ma è uno spaccato del cambiamento del mondo. Sono passati 25 anni di vita politica laddove i politici sono rimasti sempre gli stessi. Sono stati modificati simboli di piantagioni – margherite, garofani, querce – ma non abbiamo cambiato le facce. Ecco perché noi abbiamo usato un espressione forte: rottamazione – ha concluso Renzi – al posto di ricambio generazionale".
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