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Trento, Rossi: continuare fino a scadenza legislatura. In Consiglio arriva il Vescovo Tisi

Il governatore presenta in Consiglio provinciale Bilancio 2017. Visita dell’Arcivescovo all’Assemblea provinciale

Trento – Crescita, coesione sociale, sostegno alle famiglie: questi i pilastri su cui si fonda il documento di Bilancio 2017 presentato oggi dal governatore del Trentino Ugo Rossi al Consiglio provinciale.

“C’è inoltre – ha detto Rossi – una piena assunzione di responsabilità nei confronti dell’Autonomia e dell’intero Trentino, che si traduce nella volontà di continuare il percorso avviato ad inizio legislatura fino alla naturale scadenza del 2018”. “C’è un territorio – ha aggiunto Rossi – che fino ad oggi ha saputo tenere a bada i germi del populismo e dell’antipolitica.

Ma la politica non deve cessare di farsi carico delle inquietudini e alle paure che attraversano anche la società trentina, migliorando la sua capacità di ascolto e al tempo stesso impegnandosi per dare , soprattutto ai settori più fragili della comunità, risposte concrete”.

– Il testo integrale della relazione di Rossi

Vescovo Tisi in Consiglio provinciale

E’ stato accolto con un lungo applauso dall’aula, il discorso che l’arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, ha pronunciato nell’emiciclo del Consiglio provinciale. Un incontro senza precedenti, questo tra la massima autorità cattolica trentina e l’assemblea legislativa, che a palazzo della Regione si è svolto prima dell’apertura formale dei lavori.

Un incontro, affine per molti versi a quello del 2013 con il Dalai Lama, che il presidente Bruno Dorigatti – salutando l’ospite – ha spiegato come “un segnale non secondario di attenzione all’agire politico e di richiamo alla comunanza di valori universali, come quelli della solidarietà, della pace e del dialogo interreligioso ed interculturale”.

Dorigatti si è soffermato sulle incertezze del nostro tempo, su questa nostra società frantumata in cui gli interessi prevaricano sui diritti. L’invito a unire le forze per trovare alternative “alle nuove disuguaglianze, alle nuove emarginazioni, alle nuove povertà”, è apparso in totale sintonia con le successive parole del presule trentino.

Monsignor Tisi ha toccato nel suo intervento i temi e le urgenze che sente in modo più pressante. La precarietà, anzitutto, come carattere distintivo della nostra epoca, che può anche essere colto però come provocazione utile per un cambiamento collettivo. Occorre – ha infatti detto il vescovo – costruire “strategie di comunità” per una soluzione positiva della crisi che benefici tutti. Tisi ha argomentato che le istituzioni – dalla Chiesa a quelle laiche e politiche – devono saper parlare all’uomo della strada, stare vicino alle sofferenze autentiche delle persone. Ampio il riferimento ai fenomeni migratori – e alla conseguente “convivialità delle differenze” in cui siamo immersi – altro segno dei nostri tempi da accettare e governare con apertura.

Poi i giovani: conoscerli e rispettarli – ammonisce il capo della chiesa trentina – perché sono una nuova, grande questione sociale. Oggi stiamo negando loro la possibilità di esprimere quel potenziale straordinario che va messo a frutto in una ben determinata fascia di età, oppure si perde per sempre. I giovani purtroppo come categoria di esclusi, assieme ad altre fasce sociali che aumentano anche nel Trentino, pure vincente nelle classifiche nazionali della qualità di vita. Ci sono molte differenze di status e una società in cui aumenta questo gap, non può essere una società felice. Agli esponenti politici, Lauro Tisi ha chiesto di lavorare per costruire un mondo “a misura degli affaticati”, perché allora sarà un mondo buono per tutti.

– Il discorso del Vescovo Tisi

– Il discorso del presidente Dorigatti

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