Festeggiati 40 anni di storia per la Cooperativa Sant’Orsola che ha inaugurato il modernissimo centro a Cirè di Pergine dando così vita al “Villaggio dei piccoli frutti”. Progetto ambizioso al quale la Provincia guarda con attenzione che nel tempo si è sempre tradotta in collaborazione e sostegno. Dopo Moroder sulle Pale è polemica sulla musica in Montagna di ‘Jovanotti’
Pergine Valsugana (Trento) – Giornata di festa per i piccoli frutti in Trentino. “Questo è lo spirito del movimento cooperativistico in Trentino – ha sottolineato il governatore trentino Maurizio Fugatti, condividendo le parole espresse poco prima dalla presidente della Federazione – perché la cooperazione in Trentino è ciò che rende possibili progetti come questo, dove tradizione ed innovazione sono le due facce della stessa medaglia. Per restare competitivi quindi occorre saper guardare alla modernità e questo centro, che parte da lontano ed è stato accompagnato anche da chi ci ha preceduto, è un bell’esempio “di sistema”. Abbiamo Bisogno infatti di chi sa portare i nostri prodotti sui mercati nazionali ed internazionali ma che lo sappia fare promuovendo al tempo stesso l’intero nostro territorio”.
Parole queste sottolineate anche dall’assessore all’agricoltura che ha ricordato la capacità di Sant’Orsola di essersi imposto come marchio a livello internazionale, sinonimo di qualità, sostenibilità e capacità innovativa. “Davanti a noi ci sono grosse sfide – ha aggiunto l’assessore – e una di queste è rappresentata dai cambiamenti climatici. La recente tempesta Vaia ne è un esempio con circa 7 milioni di euro di danni subiti dal settore agricolo trentino. Dalla Provincia non verrà meno il sostegno e stiamo già lavorando sul fronte della programmazione, guardando al tempo stesso con attenzione progettualità come questa dove si punta ad una logica di distretto per rendere gli sforzi di ciascuno più competitivi nel mercato globale”.
Il presidente e gli assessori hanno quindi partecipato alla visita guidata ai moderni impianti del nuovo Villaggio dei piccoli frutti.
Il maltempo non ferma Dj Moroder sulle Pale: in 1500 per gli organizzatori, meno di 1000 per i presenti. Ora è polemica sul concerto di Jovanotti a Plan de Corones. Oltre 1500 persone per gli organizzatori – meno di mille per i presenti – hanno salutato “Giorgio Moroder – His music, His life, His legend”, l’evento musicale della stagione invernale all’Ape Tognola, a San Martino di Castrozza. L’artista gardenese, vincitore di 3 Premi Oscar, ha regalato domenica pomeriggio uno spettacolo emozionante a fan e appassionati che fin dalla prima mattina erano saliti in funivia a 2.200 metri di quota. “Nella mia vita – ha esordito Moroder – ho fatto molti concerti ma questo è uno di quelli speciali. E’ una magia suonare la mia musica tra le Dolomiti”. All’evento ha voluto essere presente anche l’assessore provinciale al turismo che conferma il sostegno della Provincia autonoma di Trento a questo tipo di iniziative: “Lo spettacolo di musica e la festa di pubblico a cui abbiamo assistito – ha spiegato – meritano attenzione da parte delle istituzioni. Il turismo trentino, a partire da quello invernale, è chiamato a migliorare sempre più la qualità dell’offerta turistica per confrontarsi alla pari con un mercato internazionale fortemente competitivo. Questo percorso di crescita passa anche, ma non solo, attraverso eventi unici, come quello di Moroder all’Alpe Tognola. Oggi abbiamo la conferma della bontà di questa scelta”. “Il turismo invernale – ha sottolineato dopo le polemiche dei giorni scorsi, Valeria Ghezzi, presidente del Gruppo Funivie Tognola e presidente Anef – non è solo impianti e piste, elementi fondamentali di qualsiasi destinazione”. Ma sono in molti a chiedersi in queste ore, se questa iniziativa rappresenti davvero il marchio di qualità o il turismo ‘green’ che da tempo l’Ente Parco, l’Apt e i Comuni, Gruppo Acsm e Associazione locale “Green Way Primiero” cercano di promuovere tra le Dolomiti trentine. Ma archiviate finalmente le polemiche su Dj Moroder, ora il dibattito si sposta sul concerto – stavolta davvero una esibizione live e non un dj set – da parte di Jovanotti in Alto Adige. In questo caso è l’alpinista Reinhold Messner a scendere in campo contro il “Jova Beach party 2019”. E contro, in particolare, una delle quindici tappe del tour di Lorenzo Cherubini, che quest’anno prevede tutte località balneari, da Olbia a Praia a Mare, tranne una, proprio quella attorno alla quale si è scatenata la polemica: Plan de Corones, in Alto Adige, a 2275 metri di altitudine. Territorio caro al re delle montagne Messner, che lì ha aperto uno dei suoi musei dedicati alla storia dell’alpinismo. Messner punta il dito non contro l’artista ma contro la scelta di fare un concerto che, sostiene l’alpinista, “non ha senso in montagna”. Il problema del rumore e della location, in verità, era già stato sollevato rispetto ad un’altra data del concerto estivo di Jovanotti, quella di Ladispoli, sulla spiaggia di Torre Flavia, poi annullata dalla Tridente Music perchè- secondo i critici – troppo prossima all’area in cui nidificano i fratini. Nel caso della tappa in Alto Adige, però, è lo stesso Wwf a difendere la scelta e schierarsi a favore di Jovanotti: in una nota l’associazione ambientalista ha infatti fatto sapere che la zona nella quale si terrà il concerto “è già fortemente antropizzata e modellata in base alle esigenze del turismo di massa” e che gli spettatori in ogni caso “i partecipanti arriveranno unicamente a piedi o sfruttando gli impianti di risalita esistenti”.
I video di Radio Dolomiti
Giorgio Moroder Alpe Tognola !
Publiée par Radio Dolomiti – Trento sur Dimanche 7 avril 2019