Conclusa la sessione di lavoro del Consiglio provinciale
Trento – Dopo le tensioni dei giorni scorsi, la Giunta ribadisce di voler introdurre – per l’erogazione dei contributi – il criterio del reddito in base al 730. Ma le opposizioni (e i sindacati) insorgono: “criterio iniquo, per valutare la capacità economica delle famiglie bisogna applicare il criterio degli indicatori Isee o Icef”. Una retromarcia da parte della giunta che a settembre aveva annunciato un bonus da 180 euro direttamente in bolletta a gennaio ma senza criteri economici.
Nel bilancio provinciale, poi, un extra gettito da 80 milioni di euro: confermato anche dall’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli. Somma che i sindacati chiedono sia usata subito per fronteggiare il caro vita, ma già parzialmente impegnati sul 2023, replica Spinelli.
Il confronto in Consiglio provinciale
Olivi: non ci sono nuove risorse per le famiglie. Condivisibili gli aiuti alle imprese. Alessandro Olivi (Pd) Olivi ha osservato che in questo ddl non si trovano misure straordinarie di sostegno per le famiglie. L’articolo 1, infatti, altro non è che l’introduzione di uno strumento per disciplinare misure di sostegno per le famiglie in via amministrativa che già dovevano avere una misura di sostegno finanziaria di 40 milioni di euro nel fondo straordinario. Rispetto agli 80 milioni che entrano in gioco, insomma, non si capisce dove sono le nuove risorse a sostegno delle famiglie. Si tratta di una fetta importante di sostegno agli imprenditori. E queste per Olivi sono risorse ben spese, di sostegno attraverso il credito ed enti strumentali della Provincia. Ma per le famiglie il ddl non prevede risorse aggiuntive rispetto a quelle messe già in campo con il bonus energia. Si derubrica e si affida allo strumento amministrativo eventuali risorse che si rendessero disponibili sul 2023. Non c’è quindi in questo ddl una destinazione sociale se non rimandata al 2023 con le eventuali risorse che si rendessero disponibili senza né precisare gli obiettivi né alcun obiettivo di equità.
Marini: sono mancati il confronto e l’utilizzo di strumenti innovativi. Alex Marini (Misto-5 Stelle) ha criticato che la Giunta con questo ddl si prende una delega in bianco esautorando il Consiglio provinciale al quale viene sottratto il ruolo di indirizzo e controllo che gli è proprio nel decidere l’utilizzo delle risorse pubbliche. Si escludono inoltre le parti sociali, come i sindacati, che non vengono ascoltate. In tal modo si alimenta il conflitto sociale. Questo provvedimento non prova a fare nulla di innovativo innanzitutto nel modo con cui si impiegano le risorse pubbliche, mancando indicazioni di vincoli e parametri da rispettare. L’unico vincolo è dato dal passaggio del ddl dalla commissione consiliare competente, passaggio che però è puramente formale e incapace di incidere su una proposta come questa. Per Marini un sistema alternativo e innovativo di erogazione delle risorse della Provincia poteva essere la carta-acquisto. Mancano interventi innovativi per attenuare i costi dell’energia sulle famiglie e sulle imprese. Ad esempio sperimentando come in Puglia il reddito energetico individuando i nuclei familiari nei quali installare impianti di produzione energetica alternativa a basso costo. Se hanno attuato questa sperimentazione in Puglia perché non è stato fatto in Trentino. Così la Giunta non ha risposto alle famiglie che davvero avrebbero bisogno. Marini ha lamentato che non si può arrivare con un emendamento in aula senza specificare il come, il dove e il perché della destinazione puntuale di queste risorse.
Ossanna: serve una verifica per individuare e aiutare chi ha più bisogno. Lorenzo Ossanna (Patt) ha esordito sottolineando l’esigenza di un aiuto diretto e immediato per permettere di fronteggiare questa crisi energetica. Il consigliere ha evidenziato che il problema non è dato dall’entità delle risorse messe ma dall’urgenza di andar incontro alle necessità delle imprese. Questo ddl per Ossanna “è molto positivo, atteso dagli operatori economici per dare tranquillità in un momento difficilissimo a causa del costo delle materie prime e del gas”, anche se si spera nel lieve calo in atto. Le difficoltà di sostenere questi costi gravano sulle imprese energivore ma anche ui piccoli negozi di montagna. Non si può arrivare a vendere i propri beni per poter pagare le bollette della luce. Ossanna ha sollecitato la Giunta a effettuare una verifica puntuale per accertare dove e quali sono le situazioni più problematiche. Occorre una sorta di moratoria con un aiuto immediato nel pagamento delle bollette. “Questa è la risposta secca che i cittadini e gli operatori economici si aspettano dalla politica”.
Job: per mitigare le difficoltà dovrebbe intervenire lo Stato. Ivano Job (Misto-Coraggio Italia) ha segnalato che vi sono aziende sull’orlo del fallimento. Bisognerebbe allora riconoscere come politici di aver fallito. Dobbiamo ammettere di aver sbagliato e chiedere scusa. In questo stato di cose ad intervenire dovrebbe essere lo Stato e non la Provincia autonoma, che tenta disperatamente utilizzando risorse proprie, ma si tratta di aiuti sempre insufficienti. Senza un forte intervento deciso a livello nazionale la situazione è destinata a peggiorare a causa dei costi in crescita delle materie prime e del gas.
La replica di Spinelli: troppa la burocrazia per pretendere l’utilizzo di Icef o Isee. L’assessore Spinelli ha ricordato che i presunt 40 milioni che mancherebbero in questo ddl a favore delle famiglie e del sociale. E ha invitato a rileggere il provvedimento che prevede nella missione 12 i più 40 milioni di euro a favore delle famiglie. Inoltre i 40 milioni sono già stati autorizzati con l’assestamento di bilancio in luglio. La Provincia gestirà con queste risorse il bonus bollette a favore delle famiglie. Ringraziamo l’economia che ha portato altri 80 milioni di euro nelle casse della Provincia. Queste risorse non sono affatto sparite. L’assessore ha replicato alla critica riguardante la mancanza di equità affermando che l’ottimo è il nemico del buono e il meglio è nemico del bene. Questa misura è rapida ed efficace. Ha ribadito che su questo punto la Giunta introdurrà un limite di reddito considera questa decisione un elemento di equità. Quanto alla proposta di utilizzare l’Icef o l’Isee, Spinelli ha ricordato ed elencato tutti i passaggi della complicata, lunga e lenta procedura prevista dalla normativa sull’Isee per poter documentare la propria situazione reddituale e patrimoniale. Si tratta di una lista infinita e per l’urgenza non possiamo permettere a 240mila nuclei familiari di passare attraverso il Caf a presentare tutta questa documentazione quando la maggior parte non l’ha mai fatto. Per la rapidità la macchina pubblica è il sistema più imperfetto per accedere ad aiuti specialmente per chi non ha mai utilizzato questo percorso. Si tratta di una macchina inadatta a situazioni di emergenza e urgenza di questo tipo.
Ordini del giorno in discussione
No all’ordine del giorno di Manica: Icef o Isee sarebbero state soluzioni più eque. L’odg proposto da Alessio Manica (Pd), sottoscritto da Olivi, Zeni, Tonini e da Paolo Zanella di Futura, respinto con 20 no e 12 voti a favore, voleva impegnare la Giunta provinciale a introdurre nel pacchetto di aiuti ai cittadini e alle famiglie per il contenimento delle bollette dell’energia elettrica, recentemente finanziato in bilancio con 40 milioni di euro, criteri e strumenti di equità e proporzionalità quali Icef o Isee, per aiutare maggiormente chi ha più bisogno in relazione al reddito, alla composizione del nucleo familiare, al patrimonio, in modo da garantire un uso più proficuo delle risorse disponibili.
Manica ha espresso dispiacere per il mancato accoglimento della sua proposta e ha respinto l’argomento dell’urgenza usato da Spinelli contro Isee e Icef perché i Caf avrebbero potuto provvedere in tempo anche per il futuro.
Paolo Zanella (Futura) ha motivato la sua firma sull’odg per i criteri equitativi che propone e ha tacciato l’assessore Spinelli di “arroganza istituzionale” per non avergli negato chiarimenti circa l’utilizzo delle risorse stanziate e degli investimenti in conto capitale 2022-2023.
Mara Dalzocchio (Lega) ha ricordato che qualche mese fa la Giunta per far fronte alla crisi energetica aveva messo a disposizione 7 milioni di euro a sostegno delle famiglie più bisognose e altri 12 per i nuclei beneficiari dell’assegno unico. Quindi è falso, ha aggiunto, che la Giunta non bada all’equità. Inoltre l’Icef si riferisce sempre all’anno precedente mentre in una famiglia oggi qualcuno potrebbe aver perso il posto di lavoro. Oggi una soluzione equa non esiste: esiste invece un bisogno di interventi tempestivi perché le famiglie hanno bisogno di risorse da cui essere sostenute subito. Il ddl per Dalzocchio guarda inoltre al futuro delle piccole imprese che hanno bisogno di liquidità e il provvedimento va in questa direzione. Altri metodi non porterebbero i frutti attesi.
Alex Marini (Misto-5 Stelle) ha criticato l’iniquità dello strumento: “voi volete fomentare l’odio sociale tra classi”, ha tuonato. E ha concluso: “domani il Cal esprimerà un parere su queste misure chiedendo probabilmente l’adozione di criteri di equità”.
Ugo Rossi (Misto-Azione) ha osservato che mentre ieri pareva che questi aiuti sarebbero stati erogati a tutti prescindendo da limiti di reddito e patrimonio, la Giunta oggi ha dichiarato l’intenzione di introdurre una soglia. E questo è un atto migliorativo. Quanto alla lentezza e difficoltà della documentazione richiesta per l’Isee, Rossi ha osservato che allora era meglio intervenire per ridurre questo problema. Se c’è una coda da fare per ottenere un aiuto, allora di riduca la coda.
Filippo Degasperi (Onda) ha chiesto come mai in quattro anni non si stato semplificato il meccanismo per ottenere l’Icef. Il motivo per cui esiste la burocrazia è per evitare di concedere aiuti pubblici a chi non ne ha bisogno. Ecco perché piuttosto che dare soldi a tutti andava modificato il sistema dell’Icef se non è all’altezza delle esigenze sociali. I tempi c’erano: bastava per questo prevedere un’autocertificazione piuttosto che il nulla.
Luca Guglielmi (Fassa) ha difeso l’assessore Spinelli che a suo avviso aveva semplicemente segnalato che 230.000 nuclei familiari di dotarsi di questo strumento avrebbe impedito l’erogazione tempestiva di queste risorse.
Sì all’odg di Marini sulle operazioni relative alla cessione dei crediti Itea. Il dispositivo dell’odg, riscritto d’intesa con l’assessore Spinelli e approvato all’unanimità, impegna la Giunta a mettere a disposizione del Consiglio provinciale una relazione, anche per stralci, predisposta da Itea spa, afferente gli interventi realizzati ai sensi del superbonus 110% con l’evidenza dei crediti ceduti alle altre società a controllo provinciale.
L’assessore Spinelli ha ricordato il principio di adeguatezza valutata in ordine all’importanza dell’intervento che il singolo deve sostenere. Costringere all’Icef non è adeguato.
Degasperi ha precisato che non si chiede l’Icef per i 180 euro, importo modesto, ma perché si possano mettere più risorse a disposizione di chi ha bisogno. E ha ribadito che per ottenere l’Icef bastava baipassare la burocrazia con un’autocertificazione attraverso la quale l’interessato dichiara di essere in possesso dei requisiti richiesti.
No all’odg di Marini per un paniere di bene acquistabili con la carta acquisti. L’odg, respinto con 19 voti contrari e 12 a favore, voleva impegnare la Giunta a valutare la definizione di un paniere di beni acquistabili con la carta acquisti prevista dalla legge 16 del 2022 che predilige prodotti locali agroalimentari della filiera corta, prodotti per la salute, il benessere femminile, l’abbigliamento e l’istruzione dei figli minori; e a valutare nella definizione di questo paniere di beni le esperienze volte a un consumo più consapevole, a sensibilizzare a una produzione più sostenibile, ad accorciare le distanze tra produttore e consumatore, tra città e campagna e a ridurre la produzione di rifiuti.
Olivi ha messo in guardia dalla pericolosità derivante dalla voler contrapporre velocità ed equità. E ha ricordato che su questo tema Bolzano ha scelto l’Isee. Olivi è tornato sul tema dell’equità ammonendo che è estremamente pericoloso e sbagliato contrapporre velocità ed equità come se non si potesse sforzarsi di adeguare la macchina pubblica a un obiettivo irrinunciabile delle politiche pubbliche: aiutare di più chi ha bisogno. Il tempo per poter manutentare l’Icef c’era e per questo non occorreva una legge: bastava una delibera provinciale. La Provincia autonoma di Bolzano, che mette in campo una manovra robustissima sui sostegni alle famiglie per quanto riguarda il caro-energia, applica l’Isee. Eppure la burocrazia esiste anche a Bolzano.
Rossi ha ricordato che la Provincia di Bolzano dispone di risorse più sostanziose della nostra e probabilmente per questo utilizza un criterio di equità. Il consigliere ha ricordato che questo ddl immette con una variazione nel bilancio provinciale 2023 80 milioni di euro sui servizi informativi. Perché non rendere questi 80 milioni funzionali alle bollette. La Giunta di fronte a questa grave crisi energetica mette alla fine dell’anno 14 milioni sulla ricerca, milioni destinati ad andare in avanzo.
Sì all’odg di Masè per integrare i fondi rischi aumentando il budget a Confidi. Con l’ordine del giorno Vanessa Masè (La Civica), approvato all’unanimità, impegna la Giunta a porre in essere un finanziamento straordinario destinato a integrare i fondi rischi anche attraverso una dotazione extra budget a Confidi Trentino e in relazione all’apertura di nuove linee di credito volti a fronteggiare l’aumento dei costi energetici e delle materie prime.
Rossi, favorevole all’odg, ha chiesto all’assessore Spinelli sul ddl. La Provincia ha ottenuto maggiori entrate dallo Stato, ma se queste maggiori entrate non fossero state accertate entro l’anno, sarebbero mancati 14 milioni di euro da mettere sulla missione sistemi informativi, ma questo non avrebbe causato alcuna ripercussione negativa. Queste risorse andavano utilizzate per aumentare lo stock di aiuto sulle bollette. Invece, anziché metterle in circolazione sono impiegate in modo ragionieristico.
Zanella ha osservato che la Giunta, dei 100 milioni accantonati a luglio per le emergenze, ne sono stati messi in circolo solo 40. Oggi l’esecutivo dice di aver fretta ma se l’esecutivo avesse deciso allora di destinare le risorse a chi ha veramente bisogno, c’era tutto il tempo per prevedere l’utilizzo dell’Icef.
Degasperi ha insistito sulla mancanza di spiegazioni da parte della Giunta circa la destinazione puntuale delle risorse previste da questo ddl. I 17 milioni di euro in conto capitale per la sanità indicati potrebbero essere ad esempio destinate all’ospedale o utilizzate come prima rata del futuro polo ospedaliero provinciale.
Giorgio Tonini (Pd) ha evidenziato che per sopportare un provvedimento simile occorre la pazienza di Giobbe. Si trattava di un provvedimento di 5 milioni di euro di cui si è discusso per giorni. La Giunta aveva anche accolto la proposta delle minoranze di prevedere l’emendamento presentato a firma del presidente. Ora si arriva in Consiglio con un provvedimento da 80 milioni di euro, ma senza relazione tecnica. Anche la Corte dei Conti ha eccepito sulle carenze delle relazioni tecniche accompagnatorie dei ddl. La relazione tecnica servirebbe anche alla Giunta perché si ha la sensazione che neppure l’esecutivo conosca la destinazione precisa delle notevoli risorse previste. “Secondo me non sapete nemmeno voi a cosa serviranno. Magari i 17 milioni per la sanità sono qualcosa di fondamentale, ma senza questa precisazione – ha concluso Tonini – per me non è possibile partecipare al voto.
Il via libera finale. Esaurito rapidamente l’esame degli 8 articoli del ddl, martedì in serata, i lavori del Consiglio si sono conclusi, senza dichiarazioni finali, con l’approvazione del provvedimento che ha ottenuto 20 voti a favore, 4 contrari e 7 di astensione.
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Link al testo del disegno di legge 161
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