Il progetto di riforma pone mano al riordino del settore nel suo complesso ma rappresenta al tempo stesso un "salto di qualità" sul piano normativo, sperimentando soluzioni innovative e a tutt’oggi non presenti sul territorio nazionale. Fra le nuove proposte contenute nel testo, un potenziamento del ruolo della Provincia per quanto riguarda la regia politica in materia di grande distribuzione, ma anche maggiori attribuzioni ai Comuni e alle Comunità di valle, conformemente al principio-cardine della sussidiarietà.
Molte le novità contenute nel disegno di legge sulla riforma del commercio approvato venerdì in Giunta, che nelle sue linee generali, come si ricorderà, era già stato illustrato la scorsa settimana. Un disegno di legge che, nel solco già tracciato nel 2000 con un’altra normativa all’epoca dal forte contenuto innovativo, apre percorsi nuovi, sul piano della regia politica e della responsabilizzazione degli enti locali.
L’assessore Alessandro Olivi si è soffermato su due passaggi fondamentali. "In primo luogo – ha detto – la politica si riappropria del governo delle dinamiche evolutive del comparto commerciale, al fine di assicurare idonei livelli di competitività, che vadano anche a vantaggio dei consumatori, controllando al tempo stesso l’utilizzo del territorio, che in Trentino è una risorsa scarsa e quindi tanto più preziosa. In materia di grande distribuzione infatti la Provincia, con la nuova normativa, cambia rotta rispetto all’attuale sistema di autorizzazione alle aperture di grandi strutture: da una ottica distributiva preventiva si passa a criteri di maggiore selettività tramite procedura a bando che valorizzerà la qualità degli insediamenti, i limiti agli stessi, la loro sostenibilità sociale e soprattutto la priorità all’utilizzo del patrimonio edilizio esistente in particolare nell’ambito dei centri storici.
L’assessore Alessandro Olivi si è soffermato su due passaggi fondamentali. "In primo luogo – ha detto – la politica si riappropria del governo delle dinamiche evolutive del comparto commerciale, al fine di assicurare idonei livelli di competitività, che vadano anche a vantaggio dei consumatori, controllando al tempo stesso l’utilizzo del territorio, che in Trentino è una risorsa scarsa e quindi tanto più preziosa. In materia di grande distribuzione infatti la Provincia, con la nuova normativa, cambia rotta rispetto all’attuale sistema di autorizzazione alle aperture di grandi strutture: da una ottica distributiva preventiva si passa a criteri di maggiore selettività tramite procedura a bando che valorizzerà la qualità degli insediamenti, i limiti agli stessi, la loro sostenibilità sociale e soprattutto la priorità all’utilizzo del patrimonio edilizio esistente in particolare nell’ambito dei centri storici.
Nuovi centri commerciali saranno aperti solo se conformi a precisi requisiti qualitativi.
In merito alla tematica degli orari di apertura degli esercizi, la Giunta ha deciso di varare una strumentazione-cornice, che traccia i confini dentro i quali muoversi, lasciando però ai Comuni ampia autonomia decisionale, di concerto con gli operatori del settore, e consentendo una grande flessibilità nell’uso degli strumenti applicativi. In sintesi: più governo politico della Provincia autonoma in materia di grande distribuzione e più autonomia a Comuni e operatori per quanto attiene al tema delle aperture."- Altre notizie in breve:
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