Primo Piano NordEst

Treviso, la Procura apre un’inchiesta sulla tragedia di Refrontolo: quattro morti e un ferito ancora molto grave (VIDEO/FOTO)

Share Button

Delle cinque persone ferite ricoverate negli ospedali tre sono state dimesse mentre le due più gravi, ricoverate all’ospedale di Treviso, si trovano nel reparto di terapia intensiva con lesioni ortopediche. Guarda l’intervista al governatore veneto, Luca Zaia

treviso

>Segui gli aggiornamenti su AntennaTre

Treviso (Adnkronos) – E’ un lunedì di lutto a Refrontolo, nel Trevigiano. Si contano i danni. L’esondazione del torrente Lierza ha provocato la devastazione e la morte di quattro persone. Il paese si è svegliato con il cielo sereno e un quadro meteorologico stabile che dovrebbe agevolare le attività di Protezione civile, Vigili del fuoco ed altri organi tecnici previste nella giornata.

Delle cinque persone ferite ricoverate negli ospedali tre sono state dimesse mentre le due più gravi, ricoverate all’ospedale di Treviso, si trovano nel reparto di terapia intensiva con lesioni ortopediche. La prognosi rimane per entrambi riservata ma, per almeno uno di essi, è escluso il pericolo di vita.

I Vigili del fuoco hanno mantenuto nella notte un presidio precauzionale, rimasto inattivo, e nella giornata proseguiranno la loro opera sostanzialmente con la ripulitura dell’alveo del Lierza dal materiale ingombrante trascinato dalla piena, in larga misura consistente in piante sradicate o parti di esse. Dopo le diverse considerazioni tecniche sulle possibili cause dell’evento, quella nettamente prevalente sembra convergere sulla pura fatalità

Molinetto della Croda, la piena del Terzio dello scorso 1 febbraio /VIDEO
Luglio 2014 freddo e super piovoso, Cnr: “+73% di precipitazioni”

“Eccezionale pioggia unica causa tragedia”

L’alluvione avvenuta la scorsa notte nel trevigiano “ha un’unica causa: l’eccezionale quantità d’acqua caduta nella zona in un tempo brevissimo”. Lo riferiscono il capo del Genio Civile di Treviso, ing. Alvise Lucchetta, e il comandante provinciale della Forestale, Alberto Piccin, che hanno sorvolato e percorso a piedi l’area del disastro. “Le rotoballe di fieno non c’entrano”, assicurano.

Procura apre inchiesta, atto dovuto

La Procura della Repubblica di Treviso ha aperto un fascicolo d’inchiesta, come atto dovuto, sul disastro di Refrontolo, nel quale si contano 4 morti e 8 feriti. Il documento non vedrebbe al momento la formulazione di un’ipotesi di reato specifica, né l’iscrizione di indagati.

Le vittime

Sono state identificate anche le altre due vittime del disastro di Refrontolo, uccise dallo straripamento del torrente Lierza. Si tratta di Luciano Stella, 50 anni, di Pieve di Soligo, e Fabrizio Bortolin, 48 anni, di Santa Lucia di Piave. Si aggiungono a Giannino Breda, 67 anni, di Falzè di Piave, e Maurizio Lot, 52, di Farra di Soligo, identificati in precedenza.

Le quattro salme sono state portate nell’ospedale di Conegliano (Treviso). Da domenica mattina personale della Forestale, a bordo di un elicottero, sta sorvolando la zona per chiarire la dinamica e le cause degli accadimenti e monitorare il territorio. Secondo i primi rilievi, l’esondazione – fa sapere la Forestale – “pare sia stata provocata dallo scivolamento nell’alveo del torrente di materiali vari a causa delle ingenti precipitazioni; in particolare, risulta che il Lierza sia stato ostruito anche da numerose rotoballe di fieno che hanno provocato un effetto ‘tappo’ col successivo sversamento dell’enorme mole di acqua, fango e detriti”.

La particolarità del territorio, caratterizzato da colline coltivate a vigneti – si tratta, infatti, della zona del Prosecco – è quella di non offrire grande resistenza in caso di piogge incessanti come quelle che hanno imperversato in questo periodo: di conseguenza – spiega la Forestale – “aumenta il rischio di scivolamenti dei detriti nei torrenti, con successivo pericolo di esondazione”.

Governo, ora si volta pagina 

Per quanto accaduto la scorsa notte nel Trevigiano, il Governo esprime il cordoglio per le vittime al presidente Zaia, ma annuncia di aver “voltato pagina. Basta inseguire e fare i ‘notai’ delle emergenze – è scritto sul sito di Palazzo Chigi – adesso investiamo in opere di difesa, prevenzione e sicurezza. Al via anche i 570 cantieri anti dissesto”.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *