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Tribunale svizzero: no Schwazer, addio Tokyo

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Legale, “un mondo chiuso è compatto contro di lui”

NordEst – Per Alex Schwazer è definitivamente tramontato il sogno dei giochi olimpici di Tokyo. Il tribunale federale svizzero ha infatti respinto il ricorso presentato dal marciatore altoatesino per arrivare in extremis a una sospensione della sua squalifica per doping.

“E’ davvero un peccato perché Alex era in una forma eccellente”, commenta il suo legale Gerhard Brandstaetter. “Alex ormai ha 36 anni e in questi anni si è fatto le ossa. Si è definitivamente reso conto che esiste un mondo chiuso che è compatto contro di lui”. Brandstaetter si è detto amareggiato da Tas, Wada e World Atletics che “dovrebbero essere super partes”.

Donati: “Una beffa”

“Alex Schwazer è un campione che fino all’ultimo ha lottato per fare un’ultima Olimpiade, ma ora farà la persona qualunque e il papà, e si riprenderà. La modalità con cui abbiamo saputo della sentenza di oggi è l’ultima beffa: uno dei suoi più costanti aggressori, una persona che mi odia e che è stato il regista di tutta l’operazione, l’ha comunicata a un indirizzario nel primo pomeriggio e poi qualcuno l’ha detto a me”.

E’ un fiume in piena Sandro Donati, allenatore di Schwazer, dopo la sentenza della corte federale svizzera che, in pratica, mette fine alla carriera del marciatore altoatesino, che sognava, se non la riabilitazione, almeno di poter gareggiare ai Giochi di Tokyo.

Wada: “Soddisfazione per esclusione”

“L’Agenzia mondiale antidoping accoglie favorevolmente la decisione odierna del Tribunale Federale Svizzero che rigetta la richiesta del ‘corridore’ italiano Alex Schwazer di ottenere una sospensione del lodo arbitrale del luglio 2016 del Tribunale Arbitrale dello Sport che lo ha squalificato per otto anni per l’assunzione di testosterone sintetico, una sostanza vietata dalla normativa Antidoping”. Con questa nota, la Wada esprime la propria soddisfazione per la decisione della Corte svizzera che ha negato la sospensiva della squalifica al marciatore azzurro scagionato dal Gip penale di Bolzano.

“Il signor Schwazer chiedeva la sospensione degli effetti del lodo al fine di potere avere accesso alle competizioni per qualificarsi ai prossimi giochi olimpici di Tokyo”, ricorda l’agenzia mondiale antidoping nel suo comunicato.

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