Tutto cio’ che le macchinette incassavano, finiva nelle tasche del titolare del bar. Accertamenti sono in corso per verificare se i fornitori delle apparecchiature da gioco abbiano procurato macchinette ad altri esercizi pubblici a Trieste o in regione.
I cinque, quattro uomini, di cui due triestini, e una donna, tutti con precedenti penali, secondo quanto emerso dall’attivita’ investigativa, avevano distribuito e installato in un esercizio pubblico dell’altipiano carsico, con la complicita’ del titolare, apparecchiature multimediali al cui interno vi erano vari videogiochi quali videopoker e slot machine, prive di concessione e non collegate telematicamente con il sistema informatico statale.