Prime reazioni dei Pescatori di Primiero, dopo il via libera (parziale) all’immissione di trota fario nelle acque provinciali. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta provinciale su proposta dell’assessore all’agricoltura e foreste, Giulia Zanotelli, con cui si approva lo studio del rischio. Ma dai pescatori arrivano le prime osservazioni, in attesa di valutare il provvedimento
Trento – Dopo il via libera della Provincia, non tardano ad arrivare le prime reazioni dai pescatori trentini, che non si ritengono soddisfatti da questo ultimo provvedimento che non risolve la questione in campo, rispetto alle immissioni. “Con la delibera provinciale – spiega Mario Scalet, Presidente dei Pescatori di Primiero – nonostante i molti incontri con l’Assessore competente ed i servizi provinciali e la netta contrarietà di tutto il mondo della pesca trentina, si vieta ancora oggi l’immissione della trota fario.
Non si autorizza – sottolinea Scalet – salvo casi particolari (svuotamento dei centri delle associazioni, fario femmine sterili triploidi per le gare). Così si vuole distruggere il patrimonio ittico del Trentino. I pescatori di Primiero non lo permetteranno. Ci riserviamo di leggere attentamente il provvedimento”.
La delibera della Provincia
Con il documento approvato dalla Giunta provinciale, la Carta ittica e i piani di gestione della pesca per la pianificazione della pesca trentina saranno integrati per consentire l’immissione in natura della trota fario sulla base di uno specifico “studio del rischio”, in quanto tale specie è stata recentemente dichiarata “non autoctona” dal Ministero competente.
Dal momento che un’iniziativa come questa ha implicazioni di tipo ambientale – materia su cui la Provincia non ha competenza – , si sono coniugate le esigenze del mondo della pesca trentina e le specificità locale con i pareri dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e dell’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente (APPA).
Come più volte rappresentato al settore in occasione dei molti incontri, pur consapevoli che le misure contenute nello studio introducono cambiamenti significativi nella pesca locale, questo strumento rappresenta l’unico modo per proseguire con le immissioni in natura della trota fario.
Si ricorda infatti che, in due diverse note inviate alle Regioni e alle Province autonome negli scorsi mesi, il Ministero della Transizione ecologica ha sottolineato come l’immissione delle specie alloctone sia possibile soltanto tramite la presentazione di uno studio del rischio. Lo studio del rischio potrà essere rivisto alla luce dei monitoraggi che verranno effettuati e delle eventuali modifiche a livello nazionale della norma.
Con questo provvedimento si consente quindi l’’immissione del materiale giacente presso gli impianti ittiogenici delle associazioni, la possibilità di continuare a gestire la popolazione di fario di ceppo locale negli impianti e la possibilità di valutare, a seconda delle specificità locali con le singole associazioni, l’immissione della fario.
L’Assessorato, alla luce del mutato quadro, considerate le difficoltà a cui andranno incontro le Associazioni, ha stabilito di garantire a queste ultime il contributo massimo concedibile e ha già dato mandato alle strutture di procedere con la stesura degli studi del rischio di salmerino, coregone e trota iridea per riuscire, in tempi rapidi, a consentire la loro immissione nelle acque trentine.
“Siamo consapevoli – sottolinea ancora l’assessore Zanotelli – che purtroppo a causa dell’imposizione statale connessa alla tutela dell’ambiente ci saranno delle limitazioni, ma considerato che la materia ambientale non rientra nelle nostre competenze primarie occorre adesso, come già detto ai rappresentanti del mondo della pesca, ragionare sulle strategie future di gestione della pesca in Trentino alla luce del quadro attuale perché non possiamo vivere di speranze rispetto ad un eventuale modifica del quadro nazionale.
Con il provvedimento approvato la Giunta intende consentire il proseguio della pesca con tutte le sue ricadute positive. Continueremo comunque in sede nazionale a far valere la nostra posizione portando avanti le istanze dei pescatori trentini in ogni sede possibile, consapevoli dell’importanza economica, sociale e culturale che tale settore riveste per il nostro territorio e degli investimenti e delle attività che sono stati fatti in tutti questi anni.
Dobbiamo essere sinceri e chiari con i pescatori trentini (posizione che l’amministrazione provinciale ha sempre tenuto dall’inizio), senza lasciare spazio ad illusioni e ad argomentazioni e notizie poco fondate: la Provincia ha fatto tutto il possibile nel solco della legittimità e di quanto poteva essere consentito dalle leggi oggi in vigore. Se in futuro il quadro a livello nazionale dovesse mutare, saremo certamente pronti a rivedere ulteriormente i contenuti dello studio del rischio”.
Guarda l’intervista al Presidente dei Pescatori di Primiero
Visita al centro ittico di Imèr, prima dell’approvazione della delibera provinciale. L’Associazione locale si sta battendo da mesi per tutelare i pescatori e il territorio