Indagini della Squadra mobile di Trento
Trento – Truffano gli anziani vendendo loro a prezzo maggiorato pseudo apparecchiature per evitare esplosioni dovute a fughe di gas. Con questa accusa la Squadra mobile di Trento ha eseguito misure cautelari, di cui una in carcere e quattro ai domiciliari a carico di 5 persone.
Circa 10 gli episodi di truffa contestati, tutti avvenuti a Trento e in provincia, per un valore complessivo di circa 14.000 euro. Facendo leva sul timore che nelle abitazioni degli anziani potessero esserci fughe di gas non rilevate, e pertanto pericolose perché in grado di provocare esplosioni, i presunti truffatori, presentatisi quali emissari di società specializzate nella sicurezza degli impianti domestici, hanno proposto alle vittime impaurite la possibilità di prevenire eventuali disastri attraverso l’acquisto di un’apparecchiatura in grado di rilevare all’istante e bloccare le fuoriuscite di combustibile.
Strumentazione venduta “porta a porta” ad un prezzo di 299 euro, ma acquistata su internet ad un prezzo variabile tra i 4 ed i 9 dollari e risultata non idonea per la rilevazione delle fughe e priva della marchiatura “CE”. Le indagini della polizia, condotte in collaborazione con le Squadre mobili di Brescia e Crotone e dirette dalla Procura di Trento, hanno permesso di accertare che in due dei dieci episodi di truffa le vittime abbiano acquistato più di un apparecchio.
In una circostanza ne sono stati venduti 6 ad una coppia di ottantenni di Trento, per un valore di 18.000 euro; in un’altra 20 ad una vedova di 75 anni per un totale di circa 6.000 euro. Il corrispettivo – secondo l’accusa – veniva pagato attraverso un Pos portatile in dotazione ai truffatori e il denaro transitava sui conti corrente delle società di cui gli stessi dicevano di essere emissari.