“Abbiamo assistito alla resurrezione di un’America forte e prospera: non c’e’ stato momento migliore per investire, costruire e crescere negli Stati Uniti. Siamo di nuovo competitivi”. Lo ha detto Donald Trump nel discorso al World Economic Forum di Davos rivendicando come le sue riforme, il taglio “massiccio delle tasse, l’eliminazione di inutili regolamentazione e burocrazia”, ha creato “il momento migliore per fare affari in America”
Davos (Svizzera) – “Non possiamo avere un commercio libero ed aperto se alcuni Paesi sfruttano il sistema alle spese degli altri – dice -. Noi sosteniamo il libero commercio, ma deve essere giusto e reciproco. Alla fine un commercio non equo ci minaccia tutti”. “Venite in America”, è l’appello rivolto dal presidente Usa ai leader del mondo dell’economia e della finanza che partecipano al forum di Davos. “America first – ha chiarito Trump – non significa America da sola”, aggiungendo che la prosperità americana aumenterà posti di lavoro in tutto il mondo.
“Quando ho deciso di venire a Davos – ha aggiunto il presidente Usa – non ho pensato in termini di elite o globalisti. Ho pensato in termine di molte persone che vogliono investire molto denaro e che stanno tornando ad investire negli Stati Uniti”. “Abbiamo assistito alla resurrezione di un’America forte e prospera: non c’e’ stato momento migliore per investire, costruire e crescere negli Stati Uniti. Siamo di nuovo competitivi”.
E ancora: “Dopo che ho annunciato che venivo a Davos ci sono stati tutti quegli articoli sulle elite, i globalisti e gli aerei privati – ha aggiunto riferendosi al fatto che i media hanno sottolineato la contraddizione di un presidente eletto con un manifesto populista che va al raduno delle elite – ma non c’entra niente, si tratta di invitare a venire in America, investire i vostri soldi, creare posti di lavoro”.
Nel rivendicare i successi della sua politica economica, Trump ha enfatizzato soprattutto i risultati positivi, e che sarebbero arrivati in netto anticipo sulle previsioni, dei drastici tagli fiscali alle corporation, con il boom di bonus dati ai dipendenti. “Quello che è successo è veramente speciale – ha detto – quando abbiamo visto quello che stava succedendo, non dico che sono stati una totale sorpresa, ma alcuni hanno annunciato molto presto che avrebbero pagati migliaia e migliaia di dollari alle persone che lavorano per le loro compagnie”.
Citando AT&T ed altre mega corporation americane, Trump ha affermato che “ci sono 300mila, 400mila, 500mila persone che lavorano per queste compagnie ed all’improvviso diventa un bellissimo effetto cascata con così tante compagnie che partecipano”.
Trump è tornato, poi, su uno dei suo cavalli di battaglia. “Da imprenditore sono stato sempre trattato bene dalla stampa, ma da quando sono diventato politico ho realizzato quanto cattiva, maligna possa essere”. Dalla platea dei delegati di Davos si sono alzati dei fischi, mentre “le telecamere cominciavano a spegnersi”.