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Valli trentine, controlli straordinari delle Forze dell’ordine. L’Austria chiude 47 valichi con l’Italia

Si intensificano i controlli in queste ore

NordEst – Restano aperti il Brennero, passo Resia, Prato alla Drava e Tarvisio. L’elenco è contenuto nel decreto del ministro degli Interni Karl Nehammer, pubblicato dalla Wiener Zeitung.

A Tarvisio/Thorl-Maglern sulla strada statale si potrà entrare in Austria solo dalle ore 6 alle 21. Chiudono, se non già fermi per la chiusura invernale, Pramollo, passo Rombo e passo Stalle. Gli altri valichi sono sentieri alpini, come per esempio il passo dei Tauri. L’Austria sospende, fino al 3 aprile, il divieto per i mezzi pesanti oltre 7,5 tonnellate su tutto il territorio nazionale per garantire i rifornimenti durante l’emergenza coronavirus. Lo ha comunicato la ministra alle Infrastrutture Leonore Gewessler. Il provvedimento – ha aggiunto – sarà comunicato agli autotrasportatori e avviene in accordo con Italia e Baviera, anche per evitare code ai valichi.

I controlli in Trentino

Su 877 soggetti controllati, 543 hanno rilasciato la prevista dichiarazione e 445 gli esercizi pubblici verificati, verificando per 224 condizioni di regolare chiusura, mentre nel totale sono state 31 le persone deferite per violazioni.

A Cavalese, sempre nella serata di ieri, sono stati altresì denunciati all’Autorità Giudiziaria: due giovani fiemmesi, di 24 e 18 anni, recatisi a Verona, un 45enne cembrano trovato al di fuori del Comune di residenza, una turista 45enne di Foligno che stava andando a cena da amici in Val di Fiemme e un 19enne di Varena trovato fuori dal Comune, tutti senza giustificato motivo.

Sette, invece, i denunciati a Trento, fra cui 4 stranieri, uno dei quali stava rientrando da Bolzano dove era andato trovare un’amica.

Ulteriori quattro denunciati a Riva del Garda: un pakistano 32enne di Rovereto, che controllato a Torbole ha dichiarato di voler comprare un telefono a Riva del Garda; due Lombardi ed un residente nella Val Rendena, stavano raggiungendo a Madonna di Campiglio, con l’attrezzatura per sci-alpinismo fissata in bella vista sul tettuccio dell’auto, che hanno cercato di dissimulare delle giustificazioni difficilmente credibili.

Nel complesso dell’attività e per comprendere il particolare stato d’animo della popolazione, un datore di lavoro di Riva del Garda ha denunciato al locale Comando dei Carabinieri il furto di alcune decine di mascherine di protezione. I militari, svolte le prime indagini hanno individuato un dipendente della ditta che si era appropriato dei presidi protettivi sul posto di lavoro e lo hanno denunciato in stato di libertà, alla competente Procura della Repubblica.

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