Gli infortuni domestici causano 140.000 ingressi al pronto soccorso, 7.000 ricoveri, 36 milioni di costi ogni anno
NordEst – In Italia ogni anno muoiono 8 mila persone in seguito a un incidente domestico, circa il doppio rispetto ai decessi per incidenti stradali. Ogni anno i Pronto Soccorso del Veneto registrano circa 140 mila accessi determinati da incidenti domestici e non meno di 7 mila ricoveri, il 56% dei quali è legato a cadute, soprattutto negli anziani. Un fenomeno che spesso viene catalogato come “tragica fatalità”, e che invece può essere prevedibile ed evitabile. E’ partita da questi numeri la decisione della Regione del Veneto di realizzare una campagna informativa nelle farmacie, denominata “Argento Attivo”, attraverso la quale, utilizzando anche una simpatica e pratica “shopper” vengono dati piccoli ma importanti consigli alla popolazione, prevalentemente quella anziana, sugli accorgimenti e i comportamenti da tenere per evitare brutte sorprese.
“Tante sofferenze – sottolinea l’assessore alla Sanità Luca Coletto – possono essere evitate ai nostri anziani anche in questo modo, ed ogni anziano in meno che sta male è prima di tutto una grande soddisfazione umana, perché le categorie di persone più deboli hanno la priorità sia nell’approccio della prevenzione che in quello della cura. Non va poi dimenticato l’impatto sociale ed economico legato alle cure e ai tempi di riabilitazione, che non sono una passeggiata, ai quali il paziente deve sottoporsi”.
I costi stimati per le cure necessarie dopo un infortunio in casa ammontano a circa 36 milioni l’anno. Si tratta in gran parte di fratture, tra le quali, negli anziani, la più frequente, e pericolosa, è quella del femore.
La campagna regionale è coordinata dal Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 18 di Rovigo, è già stata condivisa dai Presidenti degli Ordini dei Farmacisti di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso e Verona ed è già attiva nelle Ullss di Belluno, Feltre, Alta Padovana, Rovigo, Adria, Pieve di Soligo, Legnago e Verona.
“Una partenza confortante – commenta la responsabile del Progetto Lorenza Gallo, direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss 18 – ma ci auguriamo che al più presto possa interessare l’intero territorio del Veneto”.