Zaia: “Provo rabbia e disgusto, rimandiamoli a casa e qualcuno indaghi se sussiste reato”
Venezia – “Chi scappa dalla fame non getta il cibo per terra. Chi fugge dalle carestie ringrazia se una mano compassionevole gli allunga un pezzo di pane. Credo che chi ne sa più di me potrebbe addirittura ipotizzare un reato in questo gesto dissennato e disumano messo in atto da chi dice di aver bisogno ed evidentemente non ne ha affatto”.
E’ il durissimo commento del Presidente del Veneto Luca Zaia alle proteste che in questi giorni numerosi immigrati mettono in atto contro la qualità del cibo fornito loro dai centri di volontariato.
“Questa è gente che va rimandata a casa, senza se e senza ma, per fare posto a chi ha davvero bisogno, a madri e bambini che fuggono davvero da situazioni di fame e privazioni – riprende Zaia – a costoro i veneti darebbero ospitalità, ai veri poveri e ai veri bisognosi dobbiamo aprire la nostra casa”.
“Gettare il cibo a terra, oltraggiare la mano che te lo porge è qualcosa che suscita orrore – conclude Zaia – per giunta in una terra come il Veneto, che sa cosa sono le privazioni e la fame, le ha combattute con una emigrazione che ci ha fatto onore, l’ha combattuta con il lavoro duro e i sacrifici. Il cibo nelle famiglie venete è sacro. Non sprecarlo è la prima cosa che ci hanno insegnato le nostre madri. Provo rabbia e disgusto a vederlo gettato in strada”.