Inizio anno particolarmente impegnativo per i Carabinieri della Compagnia di Cavalese. A Primiero, giovane arrestato in flagranza di reato
Cavalese (Trento) – Gli uomini della Stazione Carabinieri di Primiero San Martino di Castrozza – guidati dal comandante Sandro Colautti – nella notte del 6 gennaio scorso, sono intervenuti in una abitazione durante una violenta lite, in atto all’interno della sfera famigliare di una coppia residente nel Primiero.
Nel dettaglio, verso le ore 23.00 i militari ricevevano una richiesta di aiuto al centralino della Compagnia Carabinieri di Cavalese che inviava immediatamente sul posto indicato la pattuglia della Stazione di Primiero di servizio esterno.
“I Carabinieri – informa una nota della Compagnia di Cavalese -, sono intervenuti rapidamente nella casa indicata dalla segnalazione telefonica ed al loro arrivo si sono trovati davanti ad un trentunenne che impugnava una sbarra in acciaio con tono minaccioso nei confronti della convivente.
Il primierotto – che non era nuovo ad analoghi episodi perpetrati anche in quest’ultimo periodo -, è stato così arrestato e trasferito presso la casa circondariale di Bolzano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria”.
Violenza in famiglia a Canazei
Alle ore 01.00 dello scorso 8 gennaio, al centralino della Compagnia Carabinieri di Cavalese giungeva una richiesta di aiuto in quanto veniva segnalata un’aggressione in atto nella frazione di Penia del Comune di Canazei. “Nell’immediatezza – spiegano i militari – veniva inviata una pattuglia della locale Stazione Carabinieri, giunti sul posto i militari trovavano un trentunenne in visibile strato d’ebbrezza alcolica, che aveva appena aggredito dei famigliari.
L’esagitato nel corso dell’intervento minacciava di morte anche i militari sopraggiunti rendendo particolarmente difficoltoso l’intervento, che solo grazie alla professionalità degli operanti
non è sfociato a più gravi conseguenze. Non senza problemi i militari riuscivano a placare gli animi.
A seguito del movimentato episodio i due famigliari aggrediti venivano giudicati guaribili con prognosi di 20 giorni mentre l’aggressore veniva deferito alla Procura della Repubblica del
Tribunale di Trento per i reati di lesioni personali e violenza o minaccia a Pubblico Ufficiale”.
Operazione “Sciamano” si aggrava la misura cautelare: trasferimento in carcere – Nei giorni scorsi, il Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Cavalese ha trasferito presso il carcere di Bolzano un giovane originario della Val di Cembra, coinvolto nell’ambito dell’operazione “Sciamano”. L’indagato, che si trovava agli arresti domiciliari, nonostante gli obblighi imposti dal Giudice riferiti al divieto di comunicazione con terze persone, attraverso i social network facebook ed instagram lanciava dei messaggi subliminali dal chiaro tenore intimidatorio che venivano registrati dagli investigatori. Le frasi del giovane documentate dagli inquirenti, sono state collocate nell’ambito della precisa fase delle
indagini in atto che sta vedendo l’escussione di un centinaio di acquirenti tra i quali numerosi clienti dello stesso. Proprio in riferimento a questa preciso momento
investigativo, il Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Cavalese ha evidenziato come le violazioni del giovane, oltra a contravvenire alle disposizioni del Giudice, erano inequivocabilmente dirette ai suoi clienti, affinché non collaborino con la Polizia Giudiziaria, condotta questa, letta dagli inquirenti, come un preciso tentativo di inquinamento delle prove, interpretazione condivisa dal G.I.P. di Trento che disponeva il trasferimento in carcere del soggetto.