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Walter Nicoletti, è il nuovo presidente delle Acli trentine dopo Luca Oliver: ecco le sue priorità per il rilancio

L’organizzazione conta 16.000 iscritti, oltre 50 Circoli e soddisfa la richieste di circa 200.000 utenze


Trento – È stato eletto sabato mattina con il voto unanime del Consiglio provinciale, il nuovo organo rappresentativo del movimento uscito dal congresso che si era tenuto domenica 10 novembre a Gardolo. Nicoletti, giornalista e conduttore tv con esperienze anche in politica, ha conosciuto le Acli nei primi anni Ottanta, ai tempi della battaglie contro l’installazione dei missili di Comiso e della denuclearizzazione del territorio provinciale. Negli ultimi otto anni ha ricoperto la carica di vicepresidente Vicario a fianco del Presidente uscente Luca Oliver.

Il consiglio provinciale ha quindi eletto anche la nuova Presidenza proposta da Nicoletti che risulta così composta:
Walter Nicoletti, Presidente con deleghe al coordinamento generale dell’organizzazione, pace, Scuola di Comunità, rapporti con il personale e l’utenza, rapporti istituzionali
Francesco Campaci, Vicepresidente vicario, rappresentante dei giovani con delega all’ambiente
Luisa Masera, Vicepresidente, rappresentante della FAP con delega ai progetti intergenerazionali e salute
Nicola Simoncelli, delega al lavoro ed economia
Riccardo Cargnel, delega al welfare, volontariato ed animazione di comunità
Cristian Bosio, delega alla casa, tutela del cittadino e del consumatore
Orietta Coser, responsabile del Coordinamento donne
Michele Mariotto, responsabile amministrativo con delega all’organizzazione unitaria
Joseph Valer, segretario provinciale con delega allo sviluppo associativo
Anna Baldessari, delega alla comunicazione
La proposta della nuova presidenza ha ricevuto 28 voti favorevoli e due astensioni.

Le nuove Acli di Nicoletti

Il neo Presidente Nicoletti ha indicato la prima delega rivolta ai componenti del Consiglio (e pertanto esterna alla Presidenza) che è quella della Vita cristiana che è stata affidata a Loris Capovilla, Presidente del Circolo Acli di Castello-Molina di Fiemme. Nicoletti ha infine indicato, con il parere favorevole dell’assemblea, il nuovo Presidente del Consiglio provinciale aclista che è stato individuato nella persona di Paolo Biasioli del Circolo Acli di Sopramonte, già assessore e vicesindaco della città di Trento.
Le priorità del nuovo Presidente rientrano nei contenuti della mozione finale del Congresso che alleghiamo:
  • Creare le condizioni culturali e formative, ma soprattutto operative ed organizzative per realizzare il passaggio generazionale negli organismi dirigenti dei Circoli, delle Associazioni e dei Servizi, nonché nei ruoli apicali del movimento affinché si realizzi il progressivo rinnovamento della nostra classe dirigente. Tale obiettivo dovrà essere perseguito sviluppando un clima di dialogo e condivisione che valorizzi il contributo e l’esperienza delle generazioni adulte all’interno di un contesto caratterizzato dal dialogo fra generazioni diverse, dalla collaborazione e dalla condivisione degli obiettivi.
  • Rilanciare l’attività educativa delle Acli in favore della cittadinanza e delle istituzioni riorganizzando la Scuola di Comunità con finalità che riguardano la cura della persona, la formazione alla partecipazione e al volontariato, la formazione politica e della classe dirigente, la pace e la nonviolenza, la convivenza e l’integrazione, la sostenibilità ambientale ed economica.
  • Rilanciare il ruolo delle Acli in favore della pace, del dialogo e della cooperazione fra i popoli. Le Acli si impegnano altresì nella promozione a fianco della Chiesa di tutte le iniziative volte al superamento della logica della guerra attraverso l’interposizione nonviolenta, la diplomazia popolare ed il ruolo degli organismi riconosciuti a tale scopo a livello internazionale e provinciale. L’Autonomia speciale può diventare da questo punto di vista un esempio esportabile nel superamento dei conflitti e per favorire la convivenza fra i popoli.  Dire no alla guerra e alla corsa agli armamenti significa anche promuovere la convivenza a livello globale fra tutte le persone che abitano il pianeta senza discriminazioni riguardanti la classe sociale, la razza e il sesso. Centrali in tutto ciò sono la lotta contro la violenza di genere e la promozione dei diritti delle donne.
  • Rilanciare le politiche ambientali affinché la comunità trentina e le sue istituzioni riconoscano un limite condiviso allo sviluppo e al consumo di suolo come segnale concreto di inversione del modello economico e produttivo al fine di affermare il diritto dei giovani e dei non ancora nati di beneficiare delle stesse opportunità delle generazioni adulte. Promuovere a tutti i livelli nuovi stili di vita e di consumo, l’economia circolare e l’economia civile come forme di responsabilità e di cambiamento che identifichino lo sviluppo non come mero profitto, ma come occasione di effettiva promozione umana.
  • Rilanciare le politiche del lavoro, il dialogo e la collaborazione con le componenti più innovative della società e delle imprese al fine di creare un’alleanza volta alla promozione di sistemi territoriali coesi e solidali anche attraverso specifici progetti di sviluppo locale orientati all’integrazione sociale e alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Sostenere il cammino di innovazione promosso da Enaip anche attraverso la partecipazione attiva dei territori e dei Circoli al fine di rafforzare il legame e il rapporto fra la formazione professionale, le imprese e le comunità locali.
  • Estendere a tutto il territorio provinciale l’esperienza degli Operatori di Comunità al fine di rafforzare i legami di collaborazione e sinergia fra Circoli, Servizi e territori. Rafforzare, anche dal punto di vista della progettazione, programmazione e ricerca dei finanziamenti, tutte le iniziative rivolte alla rigenerazione delle comunità locali.
  • Promuovere la costituzione di un luogo permanente di confronto, elaborazione e proposta fra le componenti attive della società civile, delle forze sociali e delle istituzioni dedicato allo sviluppo dell’Autonomia speciale, della montagna e della cooperazione al fine di rilanciare i temi dell’autogoverno e salvaguardare i livelli di autogestione fin qui raggiunti nello sviluppo della società e delle istituzioni trentine.
  • Rilanciare la vita spirituale all’interno del movimento con particolare attenzione alla formazione e alla presenza delle Acli nel mondo cattolico. Attraverso la dimensione spirituale, le Acli devono continuare ad essere una voce attenta alle istanze del lavoro e dei settori più deboli della società. Con la Diocesi e le strutture di base della Chiesa trentina vanno stabiliti rapporti duraturi e di reciproca collaborazione, promuovendo momenti di approfondimento, riflessione e progettazione comune che pongano al centro il bisogno di una nuova spiritualità, la fraternità e il dialogo con tutte le componenti della comunità trentina.
Redazione:
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